Anche Mattarella ha parlato nella giornata mondiale contro il feno9meno: "Nessuno può restare indifferente finché uno soltanto è costretto a vivere come uno schiavo"
"Nel diritto internazionale la tratta degli esseri umani è distinta dal traffico illegale dei migranti, che tuttavia è sostenuto e alimentato anch'esso da spietate e sanguinarie bande che sospingono le loro vittime verso condizioni di servitù e di annichilimento personale". Lo ricorda il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione in occasione della Giornata mondiale contro la tratta degli esseri umani.
"Nessun popolo, nessun cittadino può restare indifferente finché uno soltanto tra gli esseri umani è costretto a vivere come uno schiavo", osserva il capo dello Stato. Mattarella sottolinea che "nel Mediterraneo questo impegno ha molta attinenza con il contrasto alle bande criminali che gestiscono il traffico dei migranti e dei profughi". "La solidarietà e la civiltà degli europei – spiega il capo dello Stato – vanno messe a servizio di un contrasto efficace di questi mercanti di morte".
"La comunità internazionale – continua – non può assistere, imbelle, a queste tragedie. Gran parte delle vittime della tratta sono donne e bambini. Il loro grido di dolore non può restare inascoltato. Il loro diritto alla vita, i loro diritti fondamentali, sono strettamente connessi ai nostri. Nessun popolo, nessun cittadino può restare indifferente finché uno soltanto tra gli esseri umani è costretto a vivere come uno schiavo".
Anche papa Francesco ha parlato del fenomeno durante l'Angelus in piazza San Pietro: "Ogni anno migliaia di uomini, donne e bambini sono vittime innocenti dello sfruttamento lavorativo e sessuale e del traffico di organi. E sembra che ci siamo così abituati da considerarla una cosa normale: questo è brutto, crudele, è criminale. Desidero richiamare l'impegno di tutti affinché questa piaga aberrante, forma di schiavitù moderna, sia adeguatamente contrastata".
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