Intervista del coordinatore Mdp al Corriere della Sera dopo le polemiche con Campo Progressista sulle distanze da tenere col Pd

Mdp non cerca "un altro uomo solo al comando", vuole "discontinuità" rispetto alle politiche renziane e pensa a una grande assemblea costituente a sinistra per il prossimo autunno. Roberto Speranza riassume cosi (in un'intervista al Corriere della Sera) il punto di vista del Movimento Democratico e Progressista dopo le scaramucce (diventate quasi guerre) sul'abbraccio Pisapia-Boschi e lo slittamento dell'incontro con l'ex sindaco di Milano, ora portavoce di Campo Progressista.

"È solo una febbre della crescita – dice Speranza -. Siamo determinati ad andare avanti insieme e a dare rappresentanza a una moltitudine di cittadini che ci aspetta". Il coordinatore nazionale del movimento di Bersani e D'Alema non nasconde le difficoltà insorte nel rapporto con Campo Progressista, ma si augura una rapida ripresa del dialogo. Pisapia "mi ha chiamato ieri mattina", spiega Speranza. "Ci siamo confrontati e abbiamo ritenuto insieme che fosse il caso di prenderci un momento di riflessione". Perché "l'obiettivo di fondo resta valido. Questa è una sfida che prescinde dalle nostre persone, è qualcosa di più grande delle polemiche".

Speranza liquida l'abbraccio a Maria Elena Boschi e il "sentirsi a casa" di Pisapia alla festa dell'Unità: "chi se ne frega dell'abbraccio, quella polemica è stata montata ad arte". "Io – racconta – ci sono cresciuto in quelle feste, ne ho montati di tendoni. Il punto è la linea politica e il fatto che moltissimi non si sentono più a casa in quel partito, perché Renzi ne ha umiliato i valori originari. Dopodiché quella comunità non sarà mai il mio nemico". "Non mi vergogno del passato – assicura – c'è molto di buono: dalla storia dell'Ulivo al centrosinistra". Ma "è una caricatura l'antirenzismo tout court. Mi fa soffrire questo tentativo di farci passare per persone rancorose. Il punto sono le politiche. Noi vogliamo ripristinare le garanzie dell'articolo 18, Renzi dice viva il jobs act. Dal lavoro al Fisco, dall'ambiente al ciaone sulle trivelle, Renzi ha stravolto l'identità del Pd".

E su Pisapia che non esclude un'alleanza post voto, Speranza ribatte: "il portavoce di Campo progressista dice: 'siamo alternativi al Pd'. Mi sembra chiaro. Il Pd, se non cambia, finirà per allearsi con Berlusconi". L'obiettivo è andare avanti con Pisapia "con due punti irrinunciabili. Il primo è la discontinuità e l'alternativa alle politiche renziane. Il secondo è che questo grande soggetto politico non può nascere nel chiuso di una stanza, non può accettare veti e deve essere inclusivo anche a sinistra". Ma soprattutto "non stiamo cercando un altro uomo solo al comando e non mi interessa una conta sul nome. Credo che sia necessaria una grande assemblea costituente in autunno. Questo processo non si può costruire nel chiuso di una stanza, deve partire dal basso". Evidente, nella frase sull'"uomo solo al comando" una velata critica a Campo Progressista che nelle parole di Speranza sembra troppo legato alla figura di Giuliano Pisapia.

Serracchiani – Sui temi delle divisioni nel centrosinistra interviene anche Debora Serracchiani "Trovo abbastanza surreale che il tema che divide la sinistra sia un abbraccio tra Boschi e Pisapia" dice la presidentessa della Regione Friuli Venezia Giulia a 'OreNove'. "Ancora una volta siamo di fronte alla scissione dell'atomo, ma senza produrre energia". "Spero che capiscano quanto è importante per la sinistra non essere anti", ha aggiunto Serracchiani.

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