Il ministro degli Interni oggi a Tripoli. Al-Sarraj assicura: "Faremo tutto il possibile per lavorare con l'Italia e alleviare la pressione sulle coste"

"Un patto per liberare le nostre terre dai trafficanti". Questa la proposta del ministro degli Interni, Marco Minniti, ai sindaci della Libia che ha incontrato oggi nel corso della sua visita a Tripoli. Secondo il ministro, se si lavora insieme "nessun obiettivo è precluso". 

 

 

In risposta il premier libico Fayez al-Sarraj ha assicurato a Minniti che "la Libia farà tutto il possibile per lavorare con l'Italia per sconfiggere i trafficanti di esseri umani e alleviare la pressione sulle coste italiane". "L'Italia apprezza gli sforzi del Gna (governo di unità nazionale, ndr) ed è pronta a rafforzare il suo impegno al fianco della Libia nella lotta contro i trafficanti di esseri umani", ha detto inoltre Minniti al premier.

Intanto il tema dell'immigrazione continua ad essere al centro degli incontri tra i leader europei. Ieri al vertice trilaterale Italia-Francia-Germania a Trieste Merkel e Macron hanno ribadito sostegno e solidarietà al nostro governo e, soprattutto, il loro impegno a "combattere insieme le cause dell'immigrazione". Ma il presidente francese ci ha tenuto a ricordare ancora una volta la distinzione tra profughi e migranti economici. "Chi arriva da lontano, dalla Siria, dall'Eritrea e da altri Paesi dove si combatte per la libertà, deve esser accolto in Europa e soprattutto in Francia, ci assumeremo la nostra responsabilità". Poi ha denunciato una certa confusione sulla questione: "Nei dibattiti pubblici odierni confondiamo i temi, confondiamo i profughi politici con i migranti economici, che non hanno nulla che vedere gli uni con gli altri. Uomini e donne che rischiano la vita nei loro Paesi e che chiedono asilo, questo è un dovere di umanità. Ma i nostri Paesi non possono accogliere uomini e donne che per motivi economici cercano di venire a vivere nei nostri Paesi. Queste due realtà sono profondamente diverse".

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