"Pari col centrodestra, il M5s non è morto". Sulla legge elettorale: "Non era patto extracostituzionale, le regole si fanno insieme"
"C'è un punto di partenza. Le elezioni Amministrative sono Amministrative. Lo dico sempre, quando vinciamo e quando perdiamo. Poi ci sono due evidenze: oggettivamente ha perso il M5S se dobbiamo fare una lettura nazionale. Se c'è un partito sconfitto è il M5S. Viceversa il Pd va in molte città ai ballottaggi" In questo modo il segretario Pd Matteo Renzi intervenendo a Rep.Tv ha iniziato l'analisi della tornata di elezioni amministrative. L'ex presidente del Consiglio ha parlato di un pareggio: "Dal punto di vista politico è essenzialmente un pareggio tra centrosinistra e centrodestra. Ora si va ai rigori, perché i ballottaggi sono come la lotteria dei rigori".
M5S. Ma sul M5s è stato cauto: "Attenzione a dar per morto Grillo, sarebbe decisamente prematuro. Il M5S c'è esiste. E' una forza politica, anche se non so quanta vita abbia davanti", ha aggiunto facendo poi l'esempio di Ukip che dopo l'exploit iniziale adesso è al 3%. Non è mancata però una frecciata al cavallo di battaglia del Movimento: "Il M5S fa credere che sia possibile il reddito di cittadinanza che non sta né in cielo né in terra. Numericamente non esiste. Noi abbiamo fatto il reddito di inclusione" ha sottolineato.
LEGGE ELETTORALE E VOTO. "Siamo tutti molto tranquilli sul fatto che si vota a scadenza naturale. Su questo non c'è più discussione" ha precisato Renzi. "L'accordo con Berlusconi ce lo avete in testa voi. Io so che l'ha fatto Bersani, nel 2011 e nel 2103, e l'ha fatto Letta nel 2013. Berlusconi ha fatto di tutto per far fallire il referendum e non è propriamente il mio migliore amico. Detto questo Berlusconi rappresenta il FI. Io ho voluto al tavolo FI, Grillo, la Lega e la sinistra radicale, non è un accordo extra costituzionale. Se ci sono 4 leader di partiti che si mettono d'accordo e scelgono insieme le regole del gioco non è un patto extracostituzionale, ma parlamentare" ha sottolineato Renzi. "Rivendico il fatto che le regole si scrivono con gli altri, anche con Forza Italia. Dire 'Al lupo, al lupo' perché c'è Berlusconi per me è un errore".
ALLEANZE. "Non c'è nessun cambio di strategia. Io con Pisapia non ho mai chiuso. Certo bisogna vedere. Con Fratoianni io non ho nulla a che vedere, l'alleanza non la faccio perché su Jobs act e investimenti la pensiamo in modo diverso. Sono i contenuti a definire le alleanze. Per me questa cosa qui, l'alleanza di centrosinistra può arrivare al 40%." ha detto Renzi sulle possibili alleanze. "E' evidente che il Pd è il centrosinistra ed è pronto ad allargarsi – ha aggiunto Renzi – Anche con liste civiche, associazionismo, terzo settore". Con una precisazione: "Dialogare con D'Alema? Questa mi sembra un'ipotesi negata dalla realtà. Quelli che se ne sono andati perché non volevano dialogare con noi hanno fatto una scelta: nessuno li ha cacciati".
PRODI E VELTRONI. Le critiche di Prodi e Veltroni? "Il Pd per noi è casa loro. Capisco e condivido nel merito l'intervista sulla legge elettorale, nel metodo rifarei la'accordo. Condivido anche Prodi ma per fare un centrosinistra ampio e condiviso, ma bisogna che si sia seri. Se c'è uno che può sapere cosa gli hanno fatto contro è Prodi, sia nel 1998 al 2002. No a un'Unione bis che tiene insieme da Dini a Mastella, che magari vince ma che poi non governa" ha precisato Renzi.
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