Si allontana l'intesa con Alfano, che precisa: "Le posizioni sono distanti sia sull'impostazione della legge, sia sulla data del voto"
Si è svolto oggi l'incontro tra le delegazioni Pd e M5S sulla legge elettorale. Al tavolo hanno partecipato per i dem i capigruppo di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda, il relatore Emanuele Fiano. Per i pentastellati presenti Danilo Toninelli, Vito Crimi e Roberto Fico. I cinquestelle, secondo quanto viene riferito, hanno confermato l'ok al sistema 'tedesco'. Come è andato l'incontro? "Molto bene" si è limitato a rispondere Rosato.
"Abbiamo consegnato la nostra proposta di legge elettorale, così come votata dagli iscritti del MoVimento 5 Stelle", affermano in una nota Toninelli, Crimi e Fico. "Il nostro obiettivo è quello di evitare che i partiti partoriscano l'ennesima legge incostituzionale, dopo il Porcellum e l'Italicum. Adesso chiediamo a tutte le altre forze di assumersi le loro responsabilità davanti ai cittadini. Se lo faranno seriamente, in breve tempo, potremo finalmente dare al Paese, dopo quasi dodici anni, una legge elettorale rispettosa della Costituzione".
"Noi siamo pronti ad andare al voto sempre ma è prerogativa del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decidere quando. Non intendiamo arrogarci il diritto di decidere e dare una data", dichiara inoltre Fico in sala stampa alla Camera.
Dopo l'incontro, Renzi ci tiene a precisare alcuni punti, a suo parere, indiscutibili. "La legge elettorale della Germania non è la mia preferita, anzi. Tuttavia in queste ore molti partiti tra quelli che hanno sostenuto il no al referendum del 4 dicembre la stanno indicando come proposta al Paese (Forza Italia, Movimento Cinque Stelle, Lega Nord, Sinistra Italiana, per esempio: uniti dalla stessa proposta). Il Pd non ha i numeri da solo. Ma se dobbiamo andare sul modello tedesco che sia tedesco anche nella soglia di sbarramento al 5% (così da limitare il numero dei partitini in Parlamento). E che ci siano i nomi sulla scheda: voglio sapere almeno il nome e il cognome di chi voto".
Resta lontana, invece, l'intesa con Angelino Alfano. A dividere i due leader, proprio la soglia di sbarramento. "Finora – spiega Alfano – le posizioni restano molto molto distanti. Spero che si possano avvicinare nei prossimi giorni, anche se penso che il tempo ormai si vada assottigliando. Le posizioni sono distanti sia sul tema della legge elettorale e sia sul tema della durata della legislatura".
"Sarebbe stato naturale per il Pd cercare prima un accordo con il suo alleato di governo e non con le forze che sono all'opposizione. Ho convocato la direzione nazionale del partito il primo giugno e in quella sede prenderemo le nostre decisioni, anche a seguito di quanto emergerà dalla direzione del Partito Democratico. Non sono scelte semplici quelle che dovremo fare perché riguardano il bene del Paese", aggiunge.
Domani pomeriggio, inoltre, una delegazione della Lega formata da Giancarlo Giorgetti e Massimiliano Fedriga incontrerà Rosato e Fiano per discutere della legge elettorale con l'obiettivo di arrivare al più presto all'approvazione del testo. Non ci sarà invece alcun incontro tra esponenti della Lega e il segretario del Pd.
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