L'apertura arriva dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, a cui replica Richetti: "Bene ma nessun ritorno al proporzionale"
"In questo momento vogliamo scrivere le regole del gioco insieme al partito di maggioranza, il Pd, e lo vogliamo fare per due ragioni: c'è stato l'appello di Mattarella che chiede di fare una legge elettorale in modo tale che ci sia chiarezza sul risultato dopo le prossime elezioni, e poi il Paese è in grave crisi e non possiamo permetterci nuove elezioni politiche in cui ancora una volta si partorisce un risultato incerto che porta ad eventuali inciuci ed eventuali grandi ammucchiate, per questo abbiamo fatto una proposta a Renzi e al Pd". Lo ha detto il vicepresidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio M5s, a Rtl 102.5. A cosa direbbe proprio no? "Il premio alla coalizione – risponde – che è un'ammucchiata, e diventa la storia del nostro Paese che ha fatto cadere quasi tutti i governi e non ha permesso di realizzare quelle leggi o riforme importanti che si dovevano realizzare".
"Partiamo dalla base – aggiunge Di Maio – che è la legge elettorale che ha partorito la Corte Costituzionale alla Camera dei Deputati, chiamiamolo Legalicum, poiché è una legge costituzionale, ma non vogliamo essere rigidi e vogliamo andare incontro al partito di maggioranza e dire: quella è la base, fateci le vostre proposte di correzione nell'ottica di assicurare una governabilità, che significa che uno vince le elezioni e può realizzare un programma elettorale. Loro, sulla base del Legalicum cosa propongono? Dei correttivi? Guardiamoli insieme in Commissione e poi approviamo insieme una legge elettorale condivisa". "L'unica cosa che io non toccherei – ribadisce – è il premio alla lista, perché se cominciamo a fare il premio alla coalizione finiamo per fare come Prodi con Mastella o Berlusconi con Fini che poi si sfilano i vari partiti interni e diventa un disastro". "Proprio perché vogliamo lasciare, in questo momento, ampio margine di trattativa in Commissione diciamo che quella è la base di partenza e di proporci delle modifiche, ma noi siamo disponibili a discutere sulla base di partenza che è il Legalicum". "Dico a Renzi – ha concluso – che ci faccia capire cosa vuole fare sulla legge elettorale. Noi la proposta l'abbiamo fatta una settimana fa e aspettiamo una risposta chiara perché su questo siamo pronti a discuterne per il bene del Paese, un Paese che in questo momento ha tutti gli indici negativi".
RICHETTI: SE SERI INTESA RAPIDA. "Se il vice presidente della Camera Di Maio e il M5S fanno sul serio e sono pronti ad assumersi fino in fondo la responsabilità di una legge elettorale condivisa, allora è possibile costruire in tempi rapidi un terreno di intesa. L'importante è che l'impostazione, anche per liste, conservi un impianto maggioritario e che garantisca governabilità come chiesto dal segretario Renzi". Lo dice Matteo Richetti, deputato Pd. "Nessun ritorno a logiche da "proporzionale" e restituzione di un risultato chiaro rispetto alle scelte dei cittadini. Su questo siamo pronti ad un lavoro responsabile e proficuo", aggiunge.
M5S: PRENDIAMO ATTO. "Prendiamo atto che, dopo la nostra apertura sulla legge elettorale, finalmente il PD tramite Matteo Richetti, concordi sul fatto che la nuova legge elettorale dovrà necessariamente garantire rappresentanza e governabilità al Paese". E' quanto affermano in una nota i deputati M5S, Danilo Toninelli e Andrea Cecconi. "Il M5S ha avanzato la sua proposta, che è il Legalicum e, come già precedentemente affermato, è disposto ad aprire ad un dialogo nel luogo deputato, la commissione Affari costituzionali", aggiungono. "Al Pd, dunque, confermiamo la nostra totale disponibilità e a tal fine prendiamo atto dell'ultima proposta ufficiale del Pd depositata in Parlamento, in data 13 marzo 2017, ovvero la Pdl numero 4363, a prima firma Fragomeli – proseguono gli esponenti pentastellati – e sulla base di questo testo, e del Legalicum proposto dal M5S, cerchiamo di trovare una sintesi in commissione". "Adesso spetta al partito di maggioranza dare un segnale di responsabilità istituzionale in tal senso e, pertanto, dare avvio alla discussione in commissione, sulla base di questi elementi, per poter consentire nuovamente l'esercizio del diritto di voto ai cittadini il prima possibile", concludono.
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