Le parole di Francesco Paolo Giordano, nel corso di una audizione di fronte alla commissione Difesa del Senato

 "Non ci risulta, per quanto riguarda asseriti collegamenti obliqui o inquinanti con trafficanti, né per quanto riguarda ong né parti di ong. Non abbiamo avuto nessun elemento investigativo, eppure sono centinaia di persone". Lo ha detto procuratore della Repubblica di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, nel corso di una audizione di fronte alla commissione Difesa del Senato.

"Alcune ong – ha precisato – hanno un attaggiamento molto collaborativo, altre un atteggiamento meno collaborativo nel senso che certamente non si sprecano a dare informazioni. Questo però non l'abbiamo mai interpretato come un ostacolo alle indagini, ma come un atteggiamento ideologico, come coerenza col loro atteggiamento di essere favorevoli al migrante e non alla polizia".

CEI: FUOCO POLITICO SU ONG IPOCRITA E VERGOGNOSO. "Sempre e in ogni occasione è giusto che la Procura e la Magistratura sia vigile e assuma conoscenze sulla situazione  attuale nel Mediterraneo, perché i migranti non siano doppiamente vittime però il fuoco politico indistintamente sulle nove Ong che operano nel Mediterraneo per salvare le vite umane – di fronte alle morti che sono passate a oltre 5 mila  nel 2016 rispetto alle 3 mila del 2015 – con risorse di fondazioni bancarie e di privati, della società civile, è stato un atto, lo ripeto, ipocrita e vergognoso".  A dirlo è il Direttore generale della Fondazione Migrantes – braccio pastorale della Cei -, mons. Gian Carlo Perego, che questa mattina ha partecipato alla trasmissione 'CoffeeBreak' su La 7. "La situazione drammatica e instabile della Libia l'ha creata l'Europa – afferma – e le incaute scelte europee  non possono  essere pagate solo da coloro che oggi  sono costretti a mettersi in mare e arrivano da noi, cioè i migranti".

"Sono troppi coloro che  stiamo accogliendo? 175mila persone se accolte in maniera diffusa negli ottomila comuni italiani, valorizzando percorsi personali di accompagnamento e di integrazione, utilizzando le risorse disponibili per un servizio nuovo e per figure – educatori, mediatori etc. – che possono  essere utili per creare  e favorire dialogo e inserimento sociale sul territorio credo sia un atto intelligente e di responsabilità. Tanto più in un Paese che sta morendo,- nel 2016 150.000 morti in più rispetto alle nascite – e che può trovare un suo futuro in percorsi di 'meticciato' – come più volte ha detto il card. Scola – come è sempre avvenuto nella storia italiana, questa volta in maniera pacifica. E' chiaro – conclude –  che anche nell'accoglienza  diffusa dei migranti l'Europa deve  finalmente svegliarsi dal sonno e  promuoverla in tutti i e 27 paesi europei".

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