Previsto un periodo di transizione per i buoni in circolazione. La relatrice Maestri: "Il governo non reintroduca strumenti simili"
"Dopo un lavoro teso a ridurre l'uso sbagliato dei voucher, si è arrivati attraverso un'operazione corale ad accogliere la proposta che li abroga completamente". Lo annuncia la presidente della commissione Lavoro Patrizia Maestri (Pd), relatrice della proposta il cui voto è previsto per questo pomeriggio in commissione. "Chi li ha già acquistati potrà utilizzarli fino a smaltimento, la data è ancora da definirsi. Il periodo di transizione sarà deciso dal decreto del governo che potrà uscire domani. Il governo dovrà tenere conto anche degli appalti", ha aggiunto. "Bene il risultato raggiunto – commenta la relatrice – che è frutto di un lavoro corale. Non vorremmo che il governo introduca strumenti simili ai voucher sotto altre forme. Sulla flessibilità si decida di concerto con le parti sociali e il Parlamento".
In commissione Lavoro della Camera è stato infatti presentato un emendamento del Pd che elimina totalmente lo strumento del voucher, abrogando i tre articoli del disegno di legge 81 del 2015 (Jobs Act). L'orientamento della commissione quindi è quello di votare l'emendamento e annullare il testo base e le proposte di modifica depositate ieri.
Domani mattina, inoltre, dovrebbe tenersi il Consiglio dei ministri e sul tavolo dovrebbe esserci proprio il decreto legge sull'abrogazione dei vouche.
LE CRITICHE. L'abrogazione proposta da Maestri, tuttavia, sta già raccogliendo critiche da diversi fronti. Le soluzioni che il governo sta valutando sui voucher sono "catastrofiche" ed è "meglio andare al referendum", sostiene Fida – Federazione Italiana Dettaglianti dell'Alimentazione di Confcommercio-Imprese per l'Italia – in una nota.
"I dati Inps – spiega Donatella Prampolini Manzini, presidente Fida e vicepresidente Confcommercio – provano senza alcun dubbio che i voucher non sono utilizzati come sostitutivi di un contratto di lavoro. Le modifiche ai voucher che si sentono in questi giorni non ci trovano assolutamente d'accordo. Tant'è che piuttosto di una modifica fatta in questa maniera, assolutamente demagogica, preferiamo la consultazione referendaria: siamo certi che gli italiani partorirebbero una soluzione meno catastrofica di quella proposta".
"Ricordiamo inoltre – aggiunge Beppe Molinari, delegato Fida per le politiche del lavoro – che oggi non ci sono alternative per il lavoro accessorio e cancellare la possibilità da parte delle aziende di utilizzare i voucher significa di fatto incentivare il lavoro nero".
"Scegliere l'eliminazione significherebbe disconoscere i passi che sono già stati compiuti per migliorare lo strumento dei buoni lavoro ed evitare irregolarità", dichiara Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti, in merito all'abrogazione dei voucher. "Penso ad esempio all'introduzione della tracciabilità, che ha fortemente circoscritto l'uso dei voucher, come certificano i dati della stessa Inps. Dati che dimostrano anche l'occasionalità dell'impiego dei buoni", prosegue Vivoli, citando i 600 euro lordi all'anno guadagnati in media dai lavoratori pagati con voucher.
"Somme lontane dalle remunerazioni che si ottengono attraverso un lavoro continuativo, e che infatti sono state percepite per due terzi da persone con un'altra fonte di reddito, da lavoro autonomo, dipendente o anche da pensione, in cerca di un'integrazione del reddito", le definisce Vivoli, concludendo che "cancellare i buoni lavoro, completamente o parzialmente, non vuol dire solo danneggiare le imprese, ma togliere a queste persone un'occasione di guadagno".
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