Il vicesegretario sottolinea che è stato superato il "livello di guardia" che potrebbe danneggiare i dem

Alla vigilia dell'attesa direzione del Pd di domani na Roma, dove l'ex premier Matteo Renzi dovrebbe definitivamente 'scoprire le carte' sulle sue mosse future, le lotte intestine al partito sono stigmatizzate dal numero due dei dem, Lorenzo Guerini: "Se persino uno mite e calmo come me arriva a dire: finiamola con polemiche inutili che non fanno bene al Pd significa che si è superato il livello di guardia" ha sottolineato Guerini. "Ogni giorno un se o un ma. Ogni giorno si pone una condizione. Vorrei essere chiaro: domani si terrà una direzione del partito democratico in cui il segretario dirà in modo chiaro la prospettiva che intende proporre al partito e al Paese. Da lì, dalla proposta che verrà avanzata ognuno, mi auguro, assumerà responsabilmente una posizione chiara", aggiunge. "Credo sia venuto il momento di smetterla con la tattica dell'aspirazione al logoramento. A dicembre ci è stato chiesto di non fare subito il congresso, poi no elezioni senza congresso, poi no alle primarie, poi sì al congresso ma non "troppo anticipato". Ora spunta la segreteria di garanzia. A tutti vorrei rispondere così: se si anticipa il congresso lo si anticipa davvero, senza formule fantasiose, ma con le procedure e la strada indicata dallo statuto e cioè convenzioni nei circoli e poi elezione del segretario con primarie aperte. Punto", argomenta ancora Guerini. "Il resto mi sembra solo voler perdere tempo col vano tentativo di provare a logorare il segretario correndo invece il rischio di logorare il nostro partito. Finiamola con inutili polemiche che non fanno bene al Pd", conclude.
 

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