"Chiederemo alle altre forze politiche di aprire subito una discussione"
"Non posso comunicare i contenuti di colloqui che non ho svolto, però noi vogliamo accelerare, l'abbiamo dichiarato, vogliamo dare seguito all'invito del presidente della Repubblica e chiederemo alle altre forze politiche di discutere della legge elettorale. Credo che per entrare in parlamento ci sia bisogno di un accordo per capire chi davvero vuole cambiare la legge elettorale e chi la usa solo per allungare la legislatura". Così il presidente del Pd Matteo Orfini, rispondendo, a margine di un convegno in sala Zuccari al Senato, a una domanda dei cronisti che gli chiedevano se c'è volontà di accelerare sulla legge elettorale visto l'incontro a Palazzo Chigi dei capigruppo Zanda e Rosato e del ministro Finocchiaro con il premier Gentiloni.
"Noi siamo disponibili a discutere, abbiamo fatto una proposta – prosegue parlando del Mattarellum – Per noi si parte da quella che è la nostra proposta, abbiamo un mandato dell'assemblea nazionale del Pd, poi naturalmente siamo disponibili a verificare se ci sono ipotesi differenti che possano trovare una condivisione larga".
"L'importante però è che si garantisca che questa discussione abbia modalità e tempi certi, non si può entrare in Parlamento al buio, non si può iniziare una discussione senza sapere quando finisce. Penso che si possano fare le modifiche necessarie e tornare al voto entro una data ragionevole che può essere giugno, se invece prevarrà la volontà di non cambiare nulla, le altre forze politiche dimostreranno di non fare sul serio ne prenderemo atto", conclude Orfini.
Per quanto riguarda il congresso Pd, Orfini spiega che "da statuto non si può celebrare prima di giugno. Noi possiamo convocarlo sei mesi prima della naturale scadenza, che è dicembre, quindi al massimo lo si potrebbe convocare per giugno. Prima il nostro statuto lo vieta".
E sul capitolo scissioni, afferma: "La scissione sicuramente non fa bene alla sinistra, la storia della sinistra è piena di scissioni che non hanno quasi mai bene agli scissionisti". "Io credo che in questo momento il nostro popolo voglia unità, stiamo provando a praticarla – aggiunge- veniamo da due giorni a Rimini in cui abbiamo discusso insieme con gli amministratori di tutte le anime del partito, sindaco, presidenti di regione, mi spiace che qualcuno invece di venire a discutere con noi abbia preferito andare in televisione ad attaccare, accusare, dire bugie, e provare a dividere il partito".
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