In seguito alle dichiarazioni sui cervelli in fuga, "si sono scatenati violenti attacchi soprattutto sui social network, che hanno coinvolto la mia famiglia, soprattutto mia moglie e mio figlio. Attacchi che nulla hanno a che vedere con la normale critica politica, per quanto aspra". Questa la denuncia fatta dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti nel corso della sua informativa in aula al Senato. Il ministro ha ringraziato "tutti quelli che mi hanno espresso solidarietà contro questa violenza".
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Poletti ha poi ribadito le sue scuse in merito alle frasi sui giovani che hanno scatenato forti polemiche nelle scorse settimane. "Ho risposto in modo sbagliato alla domanda" dei cronisti, "ho sostenuto che non è giusto affermare che quelli che lasciano il nostro paese siano migliori di quelli che rimangono. Constatato il mio errore, ho considerato mio dovere scusarmi subito. Scuse che confermo in quest'aula. Tuttavia già a conclusione della frase incriminata avevo espresso in maniera più chiara il mio pensiero".