Gentiloni è al Quirinale per ricevere l’incarico da Mattarella

Di Battista: "Reagiremo, è soltanto l'avatar di Renzi"

Il titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni, è arrivato al Quirinale con dieci minuti di anticipo, dove riceverà dalle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'incarico di formare un nuovo governo. Chiudendo le tre giornate di consultazioni, il capo dello Stato aveva ribadito di avere ascoltato "come doveroso tutte le voci in Parlamento e ho registrato con attenzione e rispetto le opinioni che hanno avanzato". "Nelle prossime ore valuterò quel che è emerso da questi incontri e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo" aveva annunciato, lasciando intendere che i tempi erano strettissimi. 

M5S: E' L'AVATR DI RENZI. La convocazione di Gentiloni ha scatenato le rezioni politiche. "Dopo la sconfitta al referendum Renzi doveva lasciare la politica e invece è stato lui ad indicare a Mattarella Gentiloni, il suo 'avatar', l'ennesimo politicante di professione interessato a far perdere ai cittadini la loro sovranità. Saremo, come sempre, pura partecipazione e nonviolenza, ma reagiremo, il popolo italiano non può essere ancora calpestato", scrive du facebook Alessandro Di Battista (M5S) dopo l'annuncio del Colle. Il deputato pubblica poi il tweet in cui il ministro degli Esteri scrive a Carlo Cattaneo: "Esatto, dobbiamo cedere sovranità a un'Europa unita e democratica".

SCHIFANI: PRIORITA' E' LA LEGGE ELETTORALE. "Al Pd – è il commento del senatore azzurro Renato Schifani – spettava la responsabilità di formare un nuovo governo: ci auguriamo che il ministro Gentiloni, che si appresta a ricevere l'incarico, assuma come priorità la necessità di trovare il più largo consenso possibile sull'unico tema all'ordine del giorno: la riforma della legge elettorale. Poi toccherà agli italiani scegliere, con il voto, chi guiderà il Paese nei prossimi anni".

SALVINI: E' LA FOTOCOPIA DI RENZI. "Incredibile. Domenica scorsa – scrive su Facebook Salvini – 32 milioni di italiani hanno votato per scegliere la loro Costituzione e la maggioranza ha bocciato Renzi. Oggi il Pd, Mattarella e Napolitano si inventano il quarto Premier non eletto da nessuno, la fotocopia sfigata e inutile di Renzi. Questi ci prendono per il c..o! Noi non ci arrendiamo, daremo battaglia a questa cricca. #votosubito".

Il capo dello Stato è estremamente determinato a dare una soluzione a questa crisi di governo e nello stesso tempo detta anche la linea. L'obiettivo primario, spiega Mattarella, è quello di risolvere il problema sulle regole del voto: "Vi è l'esigenza generale di armonizzazione delle due leggi elettorali per elezione della Camera e del Senato, una condizione indispensabile". L'augurio dell'inquilino del Colle è quindi quello che non solo nei prossimi giorni ma anche in quelli a seguire "il clima politico possa articolarsi e svolgersi in modo dialettico, come è naturale e costruttivo".

Sul nome di Gentiloni il Pd aveva trovato la convergenza, una sorta di risposta a tutti quei partiti, a partire da Lega e Fdi, che avevano detto un 'no' secco all'ipotesi di un Renzi bis.Ma, per rispetto delle prerogative costituzionali non aveva fatto nomi a Mattarella. Il titolare della Farnesina è arrivato diritto in pole questa mattina, dopo "l'addio" di Renzi con un post su Facebook. 

Intanto a palazzo Chigi si ragiona sulla nuova squadra di Governo. L'intenzione, viene spiegato, sarebbe quella di confermare in larga parte le poltrone dei ministeri. A rischio sostituzione sarebbero, secondo le ultime voci, solo Stefania Giannini, Giuliano Poletti. Dopo voci di addio, infatti, sembrerebbero invece rimanere al loro posto Maria Elena Boschi (magari lasciando le Riforme e conservando i Rapporti con il Parlamento) e Marianna Madia, alle prese con i decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione. Da rimpiazzare, poi, la poltrona del titolare della Farnesina, se davvero dovesse ricadere su di lui la scelta di Mattarella. Al suo posto, nel toto nomi, spunta quello di Pietro Fassino, ex sindaco di Torino. Possibile anche un trasferimento del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ma – fanno notare alcuni parlamentari – sarebbe il suo terzo 'trasferimento' (dopo il ritorno da ministro a via Veneto da Bruxelles dopo essere stato viceministro) nel giro di pochi mesi. Dovrebbe rimanere al Tesoro Pier Carlo Padoan, ritenuto fondamentale conoscitore dei dossier economici anche alla luce della crisi Mps. Confermati, poi, Dario Franceschini come ministro della Cultura, Andrea Orlando alla Giustizia, Roberta Pinotti alla Difesa e Maurizio Martina all'Agricoltura, oltre ai rappresentanti della minoranza di Governo Angelino Alfano, Beatrice Lorenzin ed Enrico Costa.