Gli italiani dopo anni di astensionismo rispondono numerosi al quesito per confermare o meno la riforma della Costituzione
Una partecipazione altissima oltre ogni previsione. Gli italiani dopo anni di astensionismo rispondono numerosi al quesito per confermare o meno la riforma della Costituzione. E' del 68,40 % l'affluenza registrata alle 23 in Italia, a urne chiuse. Per quanto riguarda gli italiani all'estero, la Farnesina ha reso noto che alla consultazione referendaria hanno preso parte 1.251.728 elettori dei 4.052.341 nostri connazionali aventi diritto al voto, per un'affluenza pari al 30,89%. Alle 12 si erano recati alle urne il 20,14%, mentre alle 19 il 57,24 % degli aventi diritto.
Un vero e proprio boom, se confrontato con le Europee del 2014 (quando si votò in giornata unica dalle 7 alle 23) con il 58,7%, 11 punti in meno rispetto alla stessa ora di ieri. Nel confronto con la scorsa consultazione referendaria di aprile, quella sulle cosiddette trivelle, dove era necessario il quorum, alle 23 l'affluenza si era fermata al 32%.
Il Veneto è la Regione in cui si è registrato il dato più alto con il 76,65% degli elettori andati alle urne, a seguire l'Emilia Romagna (75,99%), la Lombardia con il 74,66%, il Friuli (72,47%), il Trentino Alto Adige, Piemonte, Valle d'Aosta e Toscana (oltre il 70%). Il fanalino di coda, come è avvenuto anche per i dati dell'affluenza delle ore 12 e delle 19, si conferma la Calabria, con il 53,54% degli elettori al voto.
Il primo a commentare l'affluenza è Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia: "Gli italiani hanno dato prova di grande intelligenza, una grande vittoria della democrazia di fronte al cambiamento violento della Costituzione. A questo punto Renzi si deve dimettere". Per Arturo Scotto, presidente dei deputati di Si "ci troviamo di fronte a una straordinaria partecipazione, una straordinaria prova di democrazia. Una presa di consapevolezza della partita in gioco. Gli italiani non volevano un cambiamento sbagliato della costituzione".
I seggi hanno aperto i cancelli ieri mattina alle 7 e si sono chiusi alle 23. Chiamati a votare 46 milioni 714mila e 950 elettori, di cui 22 milioni 465mila 280 uomini e 24 milioni 249mila 670 donne. Il referendum, che non richiede quorum essendo costituzionale, chiede il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.
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