"Non è una vittoria esclusiva del Movimento 5 Stelle, ma di tutti i cittadini italiani. Il fronte del No è composito", riconosce Luigi Di Maio
Niente Maalox questa volta per Beppe Grillo. Con il No che sfiora il 60 per cento e il Sì che si attesta al 40, il Movimento 5 Stelle sceglie lo stesso di non intestarsi la vittoria.
"Non è una vittoria esclusiva del Movimento 5 Stelle, ma di tutti i cittadini italiani. Il fronte del No è composito", riconosce Luigi Di Maio in conferenza stampa alla Camera. Prudenza prima dell'esito ufficiale e dopo: parchi i festeggiamenti, soltanto un brindisi dedicato a Gianroberto Casaleggio negli uffici del gruppo parlamentare.
Questa la linea seguita dai Cinquestelle per ribadire un concetto fondamentale: "Basta associare la parola 'antipolitica' al M5S", come ripetono i due leader in pectore Di Maio e Alessandro Di Battista. Adesso infatti ai pentastellati tocca la sfida più grande: dimostrarsi all'altezza di essere una forza politica capace di governare il Paese meglio di quanto non abbiano fatto in alcune amministrazioni locali dove hanno vinto sindaci Cinquestelle. Di Maio, Vito Crimi, Danilo Toninelli lo ribadiscono in conferenza a Montecitorio: "Stiamo già lavorando al programma di governo". La traiettoria è chiara.
Come ha annunciato sul suo blog Beppe Grillo, il M5S è pronto ad andare a elezioni subito anche con il tanto vituperato Italicum, fino all'altroieri criticato dagli stessi grillini. Gli auguri di buon lavoro al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolineano il concetto. A chiarire le prossime mosse del Movimento è lo stesso Alessandro Di Battista. "Basta bivaccare. Siamo certi – dice – che ora i partiti faranno di tutto per fare una legge elettorale contro il M5S. Noi non ci sediamo al tavolo con questi partiti politici per fare un'altra legge elettorale. Sicuramente la Consulta solleverà delle questioni di costituzionalità e noi ne terremo conto. A noi interessa far tornare al voto i cittadini. Noi siamo certi che il Parlamento farà di tutto per produrre un AntiCinquestellum e noi non ci stiamo".
Per quanto riguarda il Senato, il M5S propone di applicare dei correttivi per la governabilità alla legge che c'è già, vale a dire il Consultellum. "La nostra proposta a tutti – spiega Grillo – è di iniziare a lavorarci e avere la nuova legge elettorale in settimana. partiti faranno di tutto per tirarla per le lunghe e arrivare a settembre 2017 per prendere la pensione d'oro. Non glielo permetteremo e l'unica soluzione è quella che proponiamo". Ma la vittoria più grande per i Cinquestelle è aver dato "l'addio a Matteo Renzi", a conferma del fatto che il referendum costituzionale si è trasformato in elezione politica. "E' finito il tempo dell'arroganza al potere. Con questo risultato elettorale è finito il tempo dell'uomo solo al comando", chiosa Di Maio. A buon intenditor.
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