"La riforma è un treno che passa tra 20 anni"
"Noi non vogliamo galleggiare, vogliamo nuotare. Noi vogliamo correre". Lo ha detto il premier Matteo Renzi ad un'iniziativa per il Sì al referendum, allo spazio Base di Milano. "Salvini fa il pavone perché Trump ha vinto in Michigan e in Florida, ma alla fine perde a Padova e a Varese" ha aggiunto il presidente del Consiglio.
APPELLO AI GIOVANI."Sono i 20 giorni che possono riscattarci degli ultimi vent'anni. Tocca a voi prenderci per mano e riportarci nel futuro" ha sottolineato Renzirispondendo alle domande dei giovani attivisti del Pd metropolitano. "Ci stiamo cascando nel giochino che stanno facendo gli altri, quindi bisogna che vi muoviate voi. C'è il rischio di un voto antisistema, lo abbiamo visto negli Stati Uniti e sul referendum della Brexit", ha aggiunto.
CHI DICE 'NO'. "Dall'altra parte c'è gente che o non ha capito o chi ha paura di fidarsi del futuro. Chi vota Sì deve fidarsi del futuro. Bravissimi, perché a Milano state girando porta a porta. Manca qualcosa, ma l'establishiment sta fra i leader del No. Chi guida il fronte del No? Gli stessi che per vent'anni hanno promesso le riforme e poi non le hanno fatte e vogliono bloccare noi" ha sottolineato Renzi.
'MOLTI PUNTANO A CAMBIARE GOVERNO E NON PAESE'. "Riducendo e semplificando le regole del gioco, finalmente l'Italia avrà la possibilità di scardinare il potere burocratico. Noi siamo quelli che stanno tentando di scardinare il sistema. E' la riforma dei ricchi? Questa riforma non è una riforma che si incentra sulle questioni sociali, cerca di disboscare la giungla burocratica" ha precisato Renzi. "Io ho l'impressione che molti di questi" che votano No "puntano di più a cambiare il governo che a cambiare il Paese", ha aggiunto.
IL PD E GLI ALTRI."Si fa il congresso. Le divisioni ci sono. Io non me le spiego: alcune sono condivisibili, altre no. Questo non è un voto sul referendum. Il Pd è stato pensato e voluto per cambiare l'Italia non per bloccarla. C'è l'Italia oggi, poi pensiamo al congresso dal 5. Ma non si deve trasformare il referendum nel congresso" ha detto il premier rispondendo ad una domanda dei giovani attivisti del Pd metropolitano sulle divisioni del partito. "C'è l'Ue – ha aggiunto – in cui qualcuno vuole alzare i muri. Ci sono gli Stati Uniti e avete visto quello che è successo. C'è un mondo che chiede un profondo cambio di passo. Meglio un Pd che discute rispetto a quelli che buttano fuori tramite blog quelli che non sono d'accordo. Siamo la città in cui è stato creato Tafazzi, ma vediamo quello che c'è dalle altre parti", ha concluso Renzi.
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