"Se vince Sì, in Italia ci sarà un solo padrone". Così l'ex premier in un videomessaggio al termine dell'incontro Fi a Milano

"Ancora oggi crediamo davvero nella necessità di una riforma costituzionale. Anche per questo votiamo No a questa riforma che non risolverebbe nessuno dei problemi dell'Italia e che sarebbe pericolosa e, con il combinato disposto dell'attuale legge elettorale, potrebbe dare vita alla dittatura della sinistra, di un solo uomo al comando, padrone dell'Italia e degli italiani. Converrete con me che non è un rischio di poco". Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un videomessaggio diffuso al Teatro Nuovo di Milano, al termine della manifestazione azzurra 'Per far vincere l'Italia ripartiamo da un No', organizzata da Mariastella Gelmini.

"Il presidente del Consiglio spera di ottenere attraverso il referendum quella legittimazione popolare che non ha mai, mai, mai avuto – ha aggiunto l'ex premier – E, in più ha trasformato il referendum, in una sfida politica. Quindi, per sua scelta, il voto sul referendum è anche un voto sul governo, che non può essere che negativo, senza possibilità di appello. Per questo il governo sta cercando addirittura di spaventare gli italiani, di allarmare i mercati, di suscitare preoccupazione nelle cancellerie straniere".

"Bisogna liberare il campo da questa riforma sbagliata, malscritta e addirittura pericolosa, che per Renzi rappresenta l'ultima occasione per tentare per lui un rilancio. Questo è un passaggio decisivo per il presidente del Consiglio. Il suo governo ha fallito tutti i suoi obiettivi", ha aggiunto.

In caso vincesse il No si darà inizio a una nuova stagione politica "in cui – ha sottolineato Berlusconi – saranno di nuovo gli italiani a decidere". "Tutti devono andare a votare a questo referendum e votare No".

"La realtà è che, se vince il No – ha proseguito – si andrà semplicemente verso nuove elezioni che, con una nuova, diversa legge elettorale, concordata, produrranno una maggioranza stabile, perché espressa dagli italiani e non da giochi di palazzo. E si darebbe finalmente il via ad un percorso di riforme, veramente condivise"

Il leader di Forza Italia, ha poi aggiunto in materia europea che l'attuale Governo "si dimostra assolutamente incapace di far valere le nostre ragioni e i nostri interessi. E oggi nello scenario mondiale, che è sempre più incerto e pericoloso, con una carenza di leadership davvero preoccupante, il nostro Paese, l'Italia non conta niente".

"Noi proponiamo una riforma costituzionale seria in grado di aumentare soprattutto la sovranità degli elettori – ha aggiunto Berlusconi – Questo significa che la nuova riforma condivisa dovrà contenere alcune cose importanti: l'elezione diretta del presidente della Repubblica, una vera riduzione dei parlamentari, il vincolo di mandato e la fissazione di una pressione fiscale massima sul Pil e una vera riforma delle Regioni, che oggi sono diventate una grande e troppo costosa burocrazia".
"Nessuno, nessuno – ha sottolineato Berlusconi – può dare a noi lezioni in materia di riforme. Già nel 1995 alla Camera pronunciai il discorso in cui delineavo i principi di una vera riforma costituzionale e nel 2005 fu la nostra maggioranza ad approvare in Parlamento questa grande e innovativa riforma, che la sinistra ha bocciato con un referendum con cui riuscì a bloccare il Paese per 10 anni".
 

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