L'annuncio dopo la decisione del Tar che ha respinto il ricorso di M5s e Sinistra italiana

Il Codacons non si arrende e dopo la decisione del Tar del Lazio, che ha negato la propria giurisdizione sugli atti impugnati relativi al quesito referendario, annuncia: "La battaglia sul referendum si sposta in Corte di Cassazione". E l'associazione valuterà "se proporre anche appello al Consiglio di Stato". Il Codacons infatti "attende che la Cassazione, sia l'ufficio centrale cui si è rivolto con istanza di correzione del quesito, sia le Sezioni Unite cui l'associazione ha proposto ricorso per eccesso di giurisdizione (nella parte in cui ufficio centrale si è spinto fino a considerare il quesito conforme alla legge, cosa che non competeva a tale organo) fissino udienza urgenze di comparizione delle parti, per esaminare le richieste del Codacons e anche le questioni di costituzionalità che, a quanto si capisce dal comunicato del Consiglio di Stato, sembrerebbero anche per i giudici amministrativi non manifestamente infondate".

"In questa materia elettorale e referendaria è sempre difficile trovare un giudice che si assuma l'onere di contestare l'operato del governo, specie ora che è in atto un nuovo scontro tra magistratura e governo", ha dichiarato il presidente Codacons, Carlo Rienzi, avvertendo: "Alla fine qualcuno dovrà pur decidere, valutando il quesito referendario carente rispetto a quanto previsto dalla legge 352 del 1970". "Ovviamente – aggiunge Rienzi – valuteremo se proporre anche appello al Consiglio di Stato contro la sentenza emessa oggi dal Tar, continuando a sostenere che almeno per quel che riguarda i compiti del Presidente della Repubblica e della Presidenza del Consiglio i due organi hanno illegittimamente omesso di verificare l'erroneità del quesito rispetto alla formulazione voluta dalla legge".

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