Secondo il premier non serve "una nuova legge elettorale" ma c'è disponibilità al confronto con gli altri partiti

"I dati che vedo di tutti i sondaggi sono molto simili, si divide la torta in due. C'è una parte che ha già deciso e un'altra che è ancora indecisa. Il 50% di indecisi è pazzesco, quindi è ancora una partita aperta. E' normale" che ci siano così tanti indecisi, "poi nel tempo crescerà l'attenzione. Noi stiamo cercando di fare di tutto perché ciascun cittadino possa farsi la sua opinione". Torna sul tema referendum il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenuto a Radio Popolare.

"Ho fatto un errore all'inizio" di personalizzazione del referendum, ha sottolineato Renzi, "ma qualcun altro persevera. Spero che il confronto con Zagrebelsky abbia chiarito che non c'è nessun rischio di deriva autoritaria".

"Questo referendum capita oggi e non capita per i prossimi 20 anni: penso che questo referendum sia sul futuro dei nostri figli. Questo referendum non riguarda me". "O noi mettiamo le nostri istituzioni nelle condizioni di essere più agili, e facciamo quello che tutti hanno detto sempre di voler fare, oppure perde l'Italia".

"Il Senato diventa il luogo in cui i cittadini fanno sentire la loro voce come territori. Il Senato deve rappresentare a mio giudizio le autonomie territoriali", ha spiegato Renzi. Quanto ai costi della politica "si può sempre fare di più". "Ci sono persone che hanno tre vitalizi, è una vergogna. Questa generazione oggi sta facendo una discussione del tutto puntigliosa sui nostri risparmi. Noi abbiamo ridotto il numero dei senatori, è un primo passo ma intanto lo abbiamo fatto".

PD PRONTO A DISCUSSIONE SU ITALICUM. "Se tutti pensano che si debba riaprire una discussione sulla legge elettorale, il Pd è pronto. La legge elettorale è meno importante della riforma costituzionale, per cui se bisogna cambiarla la si cambia", ha detto il presidente del Consiglio. Secondo il premier, non serve "una nuova legge elettorale ma" siamo disposti a "dare una disponibilità vera nei confronti degli altri partiti politici di andare a vedere le carte". Ma difende comunque l'Italicum: "E' un'ottima legge, che è copiata dal sistema dei sindaci. Questa – sottolinea – era la stessa cosa cui tanta sinistra aveva dato il proprio plauso".

 

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