Dalla sua Firenze il presidente del Consiglio apre a modifiche sulla legge elettorale e si appella al Paese: "Italia vuoi cambiare davvero?"

"Se vince il No per i prossimi 20 o 30 anni non cambierà nulla, i parlamentari avranno un alibi per non fare niente" così il presidente del Consiglio Matteo Renzi riparte dall'ObiHall di Firenze dove è recato per lanciare simbolicamente la campagna referendaria a sostegno del Sì. Perché, per il premier, le riforme costituzionali sono un cavallo di battaglia da cavalcare, anche a scapito della legge elettorale, che Renzi, sempre ieri si è mostrato propenso a modificare: "Sono pronto a cambiarla, perché la legge elettorale è meno importante della riforma costituzionale, perché la legge elettorale è meno importante della mia carriera". Così il segretario del Pd, ieri al centro congressi Capitini, nel capoluogo dell'Umbria Perugia, per un'iniziativa a sostegno del Sì al referendum costituzionale.

Occasione in un cui ha avuto modo di attaccare l'ex presidente del Consiglio e compagno di partito Massimo d'Alema:  "D'Alema ha un obiettivo politico: quello di distruggere una persona e un'esperienza politica. E' un esperto di lotta in casa, fratricida. Citofonare a Romano Prodi, citofonare a Walter Veltroni per sapere come stanno le cose" ha sottolineato Renzi.

RIFORME. Ma oltre all'apertura sulle modifiche all'Italicum quella di ieri è stata l'occasione, per Renzi, di ribadire la sua completa dedizione alle riforme costituzionali, sui quali, aveva detto in mattinata, peserà molto la posizione della destra: " Otto anni fa non ci credeva nessuno. Ci avevano convinti che il cambiamento non sarebbe stato possibile. Abbiamo avuto il coraggio di rischiare a Firenze ma in questi 8 anni ho sempre sentito di non essere da solo. Non so per quanto durerà, non so fino a quando toccherà a noi, ma se tocca a noi, tocca cambiare. Nei prossimi due mesi io girerò l'Italia ma toccherà a voi" fare dei passi. "n questi due mesi bisogna tentare di restituire la speranza all'Italia. Cara Italia, vuoi cambiare davvero? Questo lo slogan che abbiamo scelto" ha sottolineato Renzi dalla sua Firenze.

 

BATTAGLIA DECISIVA. "Oggi è il giorno in cui 8 anni fa ci siamo presi con molti di voi una bella responsabilità. Non ci sarà mai niente di così esaltante come il fare una pazzia come quella di mollare il posto sicuro in provincia per mettersi al servizio della città. Ma la sfida di oggi è molto più importante"ha precisato Renzi che ha poi sottolineato: "La battaglia del referendum è decisiva".

E ha incalzato: "Questo referendum rischia di far fare un passo indietro pazzesco all'Italia. Non ho mai visto tanta mistificazione tutta assieme, sarà una sfida dura – ha detto ancora Renzi – Tornare il 29 settembre qui è un tornare alle origini ma allo stesso tempo è anche un dire sì al futuro". Poi l'affondo: "Se vince il no, per i prossimi 20 o 30 anni potete stare tranquilli che i parlamentari diranno 'Come possiamo andare contro il volere degli italiani?'. Se si vota sì si riduce il numero dei parlamentari, se si vota no si rimane come si è adesso". 

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