"Federalismo è unica proposta valida per l'Unione europea"
"L'Unione Europea non può ritrarsi dalle sue responsabilità e il cosiddetto metodo intergovernativo nelle decisioni non può surrogare il valore democratico delle istituzioni europee, specie del Parlamento di Strasburgo". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella sua Lectio degasperiana a Pieve Tesino. "Tanto meno questo può avvenire dopo la decisione nel referendum britannico che richiede un rilancio dell'integrazione e non una sorta di appiattimento sulle resistenze che hanno condotto a quel risultato negativo", ha aggiunto il capo dello Stato.
FEDERALISMO. "Siamo ancora lontani" da una proposta politica in senso federale per l'Unione europea, "ma esso era, e rimane, l'unico storicamente valido". "Viene da pensare, con rammarico, alla recente fatica della Convenzione che ha portato, per gli insuccessi nei referendum francese e olandese, alla bocciatura della Costituzione Europea e al successivo Trattato di Lisbona, molto meno ambizioso", ha concluso il capo dello Stato.
SFIDE GLOBALI. "A sfide sempre più globali occorrono risposte politiche europee, concordate a tutti i livelli. Sia il terrorismo, siano le crisi finanziarie, sia il tema delle migrazioni, nessun Paese è in grado di affrontarle da solo, soprattutto in Europa", ha aggiunto il capo dello Stato. "Cornice repubblicana e cornice europea, insieme, sono quindi l'ambito più efficace dell'iniziativa dell'Italia contemporanea"
SHENGEN. "Oggi, dopo l'ingresso dell'Austria nella Ue e con il Trattato di Schengen, si sono definitivamente superate, e tradotte in collaborazione, rivalità secolari e ferite della storia. Guai a porre in dubbio, per motivi contingenti, questo storico risultato". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua 'lectio. "Il depotenziamento della frontiera del Brennero – ricorda Mattarella – del tema etnico-nazionale, ha permesso di affrontare in modo costruttivo il rispetto e il riconoscimento delle attese delle popolazioni coinvolte".
PREVEGGENZA. "Sprovvista delle sue autentiche ambizioni, l'Europa non può esistere", e per questo deve assolvere ad un compito "di preveggenza, non di retroguardia, non di affannosa rincorsa di sfide inattese". Secondo il capo dello Stato, bisogna "dare voce a chi, soprattutto tra i giovani, sente già l'Europa come il proprio ambiente di vita – spiega – tradurre in regole ciò che è già vissuto come naturale, talvolta persino avvertito come scontato; dare risposta a chi è in difficoltà, lavorando per una politica di solidarietà civile diffusa: questo è il compito dei politici per il futuro".
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