Lo confermano a LaPresse fonti vicine al dossier, spiegando che si tratta solo di un "invito al contradditorio"
La Corte europea per i diritti umani di Strasburgo ha comunicato al Governo italiano di aver avviato la procedura richiesta da Silvio Berlusconi in merito all'applicabilità della legge Severino (richiesta archiviata dalla corte con il n. 58428/13). Lo confermano a LaPresse fonti vicine al dossier, spiegando che si tratta solo di un "invito al contradditorio", il quale normalmente avviene in forma scritta, tranne rare eccezioni. Prima di avere un vero e proprio responso, spiegano ancora le fonti, ci potrebbe volere un altro anno.
La richiesta di Berlusconi era stata depositata il 7 settembre 2013, chiedendo un parere sull'interpretazione della legge Severino che lo ha fatto decadere dalla carica di senatore. Secondo la tesi dell'ex cavaliere, quella da lui ricevuta sarebbe una sanzione afflitiva, la quale dovrebbe essere considerata all'interno del codice penale, e non dovrebbe essere applicata retroattivamente. Oltre alla richiesta sull'applicabilità della richiesta Severino, qualche mese dopo, nell'aprile 2014, Berlusconi aveva depositato altri due ricorsi: uno sull'evasione fiscale (n. 8683/14), un altro sul Lodo Mondadori (n. 23554/14).
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