Il monito del capo dello Stato: Ora le sfide globali sono terrorismo e migranti

"L'Italia, nel suo complesso, è molto migliore di come noi stessi, a volte, la dipingiamo". Lo dice, intervistato dal Corriere della Sera, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a 70 anni dal referendum che sancì la vittoria della repubblica sulla monarchia. Il capo dello Stato si riferisce alle "persone fortemente impegnate per far prevalere la legalità e il senso dello Stato", a quelle che "si occupano concretamente di solidarietà e che danno prova continua di altruismo" e che "eccellono in tutti i campi, da quello culturale a quello scientifico, a quello imprenditoriale, nonostante la carenza di fondi o le difficoltà acuite dalla recente crisi economica". "Vi sono grandi risorse umane – aggiunge Mattarella – e l'Italia, che deve assicurare a tutti la possibilità di esprimersi adeguatamente, è davvero un grande Paese".

Non tutto, però, va bene, spiega il presidente della Repubblica parlando dei "segnali di scollamento e di stanchezza", oltre a "gente indifferente o insensibile" e "la corruzione". Mattarella ricorda anche gli "atti efferati:  non posso non pensare, con dolore e raccapriccio, alla giovane arsa viva a Roma nei giorni scorsi". "La grande maggioranza degli italiani – dice – coltiva e manifesta senso di umanità, di generosità, di condivisione e affetto per l'Italia e per la sua Repubblica".

SUFFRAGIO UNIVERSALE DETERMINÒ SALTO DI QUALITÀ. "È stata l'introduzione dell'autentico suffragio universale a far compiere all'Italia il vero salto di qualità, trasformandola in un Paese in cui tutti i cittadini concorrono, in egual misura, a determinare, con il loro voto, le scelte fondamentali della vita nazionale", sottolinea il capo dello Stato a proposito del referendum che 70 anni fa coincise anche con il diritto di voto delle donne. "Furono i cittadini a scegliere la forma di Stato, ad eleggere i membri dell'Assemblea costituente, a determinare la formazione dei governi. Per questo – aggiunge Mattarella – credo che oggi si possa affermare che la festa del 2 giugno è la festa della libertà di scelta: e per questo è la festa che riunisce tutti gli italiani".

TERRORISMO E MIGRANTI SFIDE GLOBALI. "L'aver saputo evitare i tragici errori del primo dopoguerra – mette in evidenza Mattarella – ha posto le premesse per un forte progetto europeo in grado, oggi, di poter affrontare i rischi e cogliere le opportunità della globalizzazione: certo, l'Unione Europea non deve ritrarsi dalle sue responsabilità. A sfide globali occorrono risposte globali. Sia il terrorismo, siano le crisi finanziarie, sia il tema delle migrazioni, nessun Paese è in grado di affrontarle da solo. Cornice repubblicana e cornice europea, insieme, sono l'ambito più efficace di iniziativa dell'Italia contemporanea".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata