Il candidato sostenuto da Lega Nord e Fratelli d'Italia intervistato oggi a LaPresse

 Alberto Morano, classe 1958, notaio. E' lui il candidato sindaco a Torino sostenuto da Lega nord e Fratelli d'Italia. Un outsider della politica che racconta di aver deciso di entrarvi come "gesto d'amore per una città che mi ha dato tanto in questi anni. Io sono innamorato di Torino. Ho lavorato tanto in giro per il mondo, ma sono sempre tornato a casa. Ero stanco di sentire molti amici lamentarsi di come andavano le cose ma poi di vederli aspettare a braccia conserte una soluzione. Io, per questa città, ho tante idee e le voglio mettere al suo servizio". Morano, ospite nella redazione di LaPresse, ha raccontato la sua visione sui temi caldi a livello cittadino e nazionale.

 

Lei è appoggiato dalla Lega, ma ora le cose si sono complicate sulla questione dell'immigrazione. Le rimproverano di essere troppo vicino a Fassino su questo tema?

"Io sono lontano anni luce da Fassino, credo che di quello che ha fatto non ci sia nulla che va bene. Mi sono permesso di dare un giudizio su un profilo marginale che non attiene all'operato di Fassino ma alla necessità di affrontare un problema sull'immigrato di seconda generazione. Io condivido pienamente la posizione di Salvini sul problema immigrati. Si devono trovare soluzioni a livello politico, stabilire controlli, respingere chi non ha diritto a restare e reprimere l'illegalità. Nelle carceri nella stragrande maggioranza ci sono immigrati. E' segno che a Torino c'è un grande problema di sicurezza anche perché c'è grande numero di immigrati che violano le norme. Sono completamente contrario alla politica buonista che c'è in questa città dove si tollera tutto quello che fanno gli immigrati e si ribalta la posizione: l'immigrato passa davanti nella scelta della casa popolare. È una stortura del sistema".

Tema caro alla Lega è quello dei campi rom, che a Torino sono sempre fonte di dibattito. Lei che posizione ha in merito?
 

"Sono stato con La Russa a visitare un campo Rom la scorsa settimana. La municipalità di Torino ha dato una veste presentabile al campo il giorno prima perché era stato annunciato il nostro arrivo. E' normale che si facciano vivere le persone in condizioni in cui non potrebbero vivere neanche gli animali? Noi l'abbiamo visto ripulito e già così era invivibile. Poi ci sono numerose forme di irregolarità. Non possiamo garantire sicurezza ai cittadini se consentiamo che chi vive nei campi rom vada in giro per la città a dispensare forme di illegalità. C'è un problema serio".  "Una parte di loro è disponibile ad essere inserita in un contesto abitativo. Altri no. Ma in ogni caso devono essere portati lontani dal centro abitato per rendere più difficile svolgere questi atti illegali all'interno delle città".

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