Caos nel Movimento. Nogarin si dimetterà solo se rinviato a giudizio. Di Maio: Non decido sospensioni
Situazione sempre più tesa nel Movimento Cinque Stelle. Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti apre al confronto con direttorio e gruppi M5s. Di Maio sostiene che la decisione sulle sospensioni non tocca a lui. Filippo Nogarin pronto a dimettersi da sindaco di Livorno solo in caso di rinvio a giudizio. Infine, la polemica su Beppe Grillo e le sue dichiarazioni sul sindaco di Londra. Lo difende Manlio Di Stefano: "Non è xenofobo, fa solo battute per lo spettacolo".
PIZZAROTTI APRE A CONFRONTO. Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma sospeso dal M5S, apre ancora una volta al dialogo. "Sono come sempre disponibile a confrontarmi sia con il direttorio, sia con il gruppo parlamentare che avrebbe richiesto un'assemblea", ha scritto su Facebook ieri sera, pubblicando la foto dell'avviso di garanzia ricevuto. "Penso che una diretta streaming come si faceva un tempo sarebbe in linea con quei concetti di trasparenza che mi vengono richiesti – aggiunge – Vediamoci e parliamo, solo così potremo chiarire. Io il mio passo in avanti l'ho fatto. Ora tocca a voi".
"Ho riguardato tutti i regolamenti, statuti, non statuti, e non c'è nessun regolamento interno che tratta la tematica degli avvisi di garanzia, e le regole per attivare la procedura di espulsione non sono state violate – sottolinea Pizzarotti – Inoltre, la trasparenza che mi viene contestata non è citata espressamente in nessuno dei suddetti regolamenti, ma compare nel codice di comportamento dei gruppi parlamentari. Ecco, anche assumendomi quell'obbligo non lo avrei comunque violato".
DI MAIO: GRILLO IL GARANTE. Nei confronti del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, "c'è una procedura in corso. E io non ho alcun potere di decidere sospensioni o espulsioni, quello spetta al garante che è Beppe Grillo. Gli altri partiti mi imputano delle responsabilità perché sono in cerca di visibilità". Lo dice, intervistato dal Corriere della Sera, Luigi Di Maio, deputato del Movimento 5 Stelle, in merito alla vicenda del primo cittadino di Parma, indagato per abuso di ufficio, sospeso dal M5S perché "ci ha tenuto nascosto l'avviso di garanzia per tre mesi". La vicenda, spiega, non avrà alcun impatto negativo sulle amministrative perché "ci premierà il fatto di applicare le regole e di non stare attenti a chissà quali strategie per la campagna elettorale nascondendo la polvere sotto il tappeto". Nessun rischio di rotture nemmeno dentro allo stesso Movimento: "Quando si fanno rispettare le regole – spiega Di Maio al Corriere – le spaccature non ci sono. Ci possono essere differenze di opinione e le rispetto".
NOGARIN: DIMISSIONI IN CASO DI RINVIO. "Io non ho rubato, non ho usato denaro pubblico per interessi personali. Il mio avviso di garanzia è stato generato da un atto amministrativo: forse quello di aver assunto 33 precari dell'azienda municipalizzata che avrebbero perso il lavoro. E siccome sono innocente sono pure sereno". Lo dice, intervistato dal Corriere della Sera, il sindaco pentastellato di Livorno, Filippo Nogarin, indagato nell'ambito di una inchiesta sul crac di Aamps, l'Azienda autonomia municipale pubblici servizi.
DI STEFANO: GRILLO NON XENOFOBO. "Guardi, per me è tutto molto chiaro: Beppe si sente finalmente libero di dire quello che gli pare. Stava davvero male, costretto nel doppio ruolo di politico e comico. Come dire… ci era rimasto sotto. Ora finalmente se ne sbatte di tutto e tutti". Così, il deputato M5S Manlio Di Stefano. commenta , in un'intervista a 'Repubblica' la battutaccia di Grillo sul sindaco di Londra. "Lui è in tour da mesi. Non vuole far parlare di sé in termini politici, ma solo delle sue battute, che restano all'interno di uno spettacolo – sottolinea – Ha notato che adesso è tornato anche a essere più frizzante? Punzecchia la stampa, prende in giro tutti. Si è proprio liberato. Un po' come Crozza, che a volte fa anche battute più pesanti di queste"".
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