Berlusconi attacca: "C'è, il rischio che si arrivi al regime". Spataro: "Aderito a comitato per il NO"
REFERENDUM: MAGISTRATI NON PARTECIPANO A CAMPAGNE POLITICHE. "C'è un divieto a partecipare a campagne politiche per i magistrati. C'è invece un diritto a esprimere opinioni. Questo referendum si è caricato di significato politico, ci sono ragioni per avere più cautela". Così a Sky Tg24 il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, parlando sul caso del membro del Csm Piergiorgio Morosini per una intervista al Foglio poi smentita dallo stesso Morosini.
CLIMA INFUOCATO. "Non abbiamo bisogno di un clima infuocato intorno alla magistratura" ha detto Legnini facendo poi un auspicio : "Si deve al più presto approvare la legge sulla prescrizione". "Non posso partecipare al dibattito politico, ma posso dire che il partito piu garantista della storia repubblicana è stato il Pci" ha precisato Legnini durante l'intervista. "C'è un divieto a partecipare a campagne politiche per i magistrati. C'è invece un diritto a esprimere opinioni. Questo referendum si è caricato di significato politico, ci sono ragioni per avere più cautela" ha concluso.
BERLUSCONI: RISCHIO REGIME Oggi in Italia la democrazia è sospesa. La riforma del Senato potrebbe introdurci in un sistema che non posso chiamare in un altro modo se non regime". Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi dal palco del Teatro Manzoni di Milano assieme al candidato sindaco Stefano Parisi in occasione della prestazione dei candidati in lista Forza Italia per le amministrative milanesi. "Abbiamo diverse tappe importanti davanti: le amministrative, il referendum di ottobre e le nuove elezioni politiche che ci saranno qualora il referendum dovesse fallire", ha aggiunto Berlusconi che ha inoltre parlato di diversi "colpi di stato" della magistratura nel corso degli anni.
SPATARO COMITATO PER IL NO. Ebbene si', lo confesso: ho aderito da subito al Comitato promotore per il 'No' in vista del referendum confermativo della recente riforma costituzionale". Così il procuratore di Torino, Armando Spataro, in un intervento sul quotidiano Repubblica. "E non basta: l'ho fatto anche per il "No" alla riforma bocciata nel giugno del 2006, allorché ho girato l'Italia in ogni possibile weekend, parlando di fronte ad ogni tipo di uditorio. Grazie ad una capillare opera di informazione, vinse il "No", con il 61,3% degli oltre 25 milioni di votanti", aggiunge. "Sembra" – aggiunge – "che sia quasi illegale che i magistrati possano'schierarsi' in un referendum di natura costituzionale. Tradirebbero, si dice, la loro terzieta'". "Ma – dice – non ha nulla a che vedere con "la contesa partitica-politica che si sviluppa nei periodi di campagna elettorale ed alla quale certo, i magistrati devono rimanere estranei, come prevede anche il nostro codice deontologico. Qui si tratta, invece, di un diritto costituzionale di cui anche il magistrato – come ogni cittadino – è titolare e che viene oggi contestato".
CASO MOROSINI. "Con il ministro Orlando ci incontreremo per affrontare i temi delle rispettive competenze del ministro e del Csm, se non sarà lunedi', martedì o mercoledì. L'iniziativa disciplinare non spetta al Csm, ma al procuratore generale della cassazione e al ministro della giustizia. Io presiedo la sezione disciplinare del Csm e devo astenermi da considerazioni di merito su una eventuale azione disciplinare. Ma posso esprimere un giudizio sull'impattto delle parole, poi smentite da Morosini. Comunque, ove chiunque le pronunciasse, quelle parole, dal mio punto di vista sarebbero inaccettabili e dannose"ha precisato Legnini
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