Trovato l'accordo tra Pd e Ncd: si vota stasera dalle 19.15. Renzi twitta: "Fatto storico per l'Italia"
Accordo raggiunto nella maggioranza sul maxi-emendamento del governo, su cui in serata è stata posta la questione di fiducia. Alle 19 nell'aula del Senato si parte con la prima chiama.Via la stepchild adoption, via l'obbligo di fedeltà per le coppie gay, Area Popolare (Ncd e Udc) si intesta la vittoria politica. E se Renzi parla di "fatto storico per l'Italia", Alfano da Bruxelles è decisamente diretto: "Sulle unioni civili ha vinto il buonsenso. Abbiamo bloccato ciò che non è permesso in natura".
Secondo Alfano "è assolutamente di buon senso dare più diritti ai soggetti anche dello stesso sesso che compongono una coppia, una unione" ma al tempo stesso bisogna distinguere "l'istituto giuridico del matrimonio da quello dell'unione". Ecco perché, ha proseguito prima dell'inizio del Consiglio Affari Interni che si concentrerà sulla situazione dei migranti, "è stato un bel regalo all'Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso, cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio. Abbiamo impedito una rivoluzione contronatura e antropologica, credo sia stato un nostro risultato".
L’accordo sulle unioni civili è un fatto storico per l’Italia. È davvero #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 24 Febbraio 2016
L'annuncio della fiducia sul maxiemendamento è stato dato in aula dalla ministra Maria Elena Boschi, che successivamente ha dichiarato: "Credo che oggi dovrebbe prevalere il buon senso anche nelle dichiarazioni. Il regalo all'Italia e' consentire alla Costituzione di trovare piena applicazione e di affermare finalmente che il progetto di vita tra due persone dello stesso sesso non vale meno di quello tra un uomo e una donna. Il regalo all'Italia e' dire che non ci sono cittadini di serie B. E questa legge va nella direzione giusta".
La conferenza dei capigruppo ha stabilito che inizierà oggi alle 19.15 nell'aula del Senato la prima chiama sul voto di fiducia. Nella maggioranza Pd c'era anche chi ipotizzava che le opposizioni potessero chiedere di votare martedì anziché oggi, ipotesi subito esclusa dal governo. Su tempi e contenuti ha posto l'altolà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luciano Pizzetti, intervenendo sulle ipotesi di rinvio e in risposta e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin secondo cui lo stralcio della stepchild adoption "non era sufficiente". Pizzetti ha risposto anche alla minoranza Dem, che ha invitato Ap a "non tirare troppo la corda", "irritata" per il ritardo nella presentazione del testo e preoccupata da un ipotetico "braccio di ferro con Ncd", e ha fugato ogni dubbio: "Lorenzin, credo, non debba chiedere nient'altro: c'è lo stralcio delle adozioni e c'è la riscrittura in modo migliorativo dei testi secondo gli emendamenti".
A placare le polemiche e a sancire la vittoria è stato di nuovo Angelino Alfano che in un'intervista ha dichiarato: "Sulla stepchild ci siamo. La mia proposta è andare già domani in Aula, votare la fiducia e risolvere il problema. Penso che entro domani si possa già chiudere". Nel nuovo disegno di legge scomparirebbero anche i riferimenti al codice civile che equiparano le disposizioni sui diritti e doveri delle unioni civili a quelli delle coppie sposate. Lo scopo è di evitare che le coppie gay possano fare ricorso e vedersi riconosciuti gli stessi diritti delle coppie etero sposate. Mentre al comma 4 dell'articolo 3 dovrebbe restare il "fatto salvo la legge sulle adozioni", vale a dire il richiamo alla legge del 1983 sulle adozioni. Si tratterebbe di una vittoria per il Pd e quanti sostengono i diritti Lgbti. La legge sulle adozioni prevede infatti il capitolo 'casi particolari' cui la giurisprudenza fa riferimento per giudicare i singoli casi in cui le coppie omosessuali chiedono l'adozione del figliastro, in genere riconosciuta dai giudici (una stepchild adoption 'di fatto'). Se non ci fosse il riferimento alla legge dell'83 il ddl Cirinnà rischierebbe un intervento della Consulta per un conflitto tra le leggi.
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