Volano parole pesanti, Centinaio, Lega: La parola del Pd vale quanto un peto. Il dem Viotti contro l'ala cattolica: Hanno rotto

L'aula del Senato approva la richiesta di rinvio della seduta sulle unioni civili, avanzata dalla senatrice di Sel Loredana De Petris e messa ai voti su richiesta del senatore Roberto Calderoli. E' l'ultimo colpo di scena di una giornata tesa a Palazzo Madama dove sono volate parole grosse tra i parlamentari. L'aula del Senato riprende oggi alle 9.30 con le unioni civili. Alle 15.30 intervento del presidente del Consiglio Matteo Renzi. In giornata, è saltato l'ultimo tentativo tra Pd, Lega e Ap di trovare un accordo sugli emendamenti 'canguro' alle unioni civili. E in serata il M5S si smarca: "Andiamo avanti con 500 emendamenti palesi: assumetevi le vostre responsabilità".

 

ZANDA: AVANTI COL CANGURO. "Io capisco che fa effetto la Lega Nord che ritira 4.500 emendamenti, noi però abbiamo necessità che gli emendamenti siano pochi. Io credo che questo disegno di legge con due-trecento emendamenti possa essere discusso nel merito e che i voti segreti debbano essere una decina, trenta al massimo. Questo risultato non è stato raggiunto. L'emendamento Marcucci ha il proponimento sano di eliminare gli emendamenti che è possibile cancellare con un emendamento iniziale. La Lega, nei 600 emendamenti lasciati, ne ha più di 150 che hanno analoghi effetti dell'emendamento Marcucci. C'è una vulgata secondo cui con l'emendamento Marcucci si elimina la discussione. Con l'emendamento Marcucci si elimina la metà degli emendamenti presentati, ma verranno comunque votati tutti gli articoli, compreso l'articolo 5. Quindi il provvedimento può essere esaminato tutto intero. La preghiera che rivolgo a tutti i colleghi è di tener conto che si potrà votare su tutti gli articoli e noi lo faremo nel modo in cui riterremo opportuno farlo", le parole del capogruppo del Pd Luigi Zanda in aula al Senato in merito all'emendamento 'canguro' a prima firma del Dem Andrea Marcucci. 

IL GOVERNO SI RIMETTERA' ALL'AULA. "Questa legge arriva in aula senza relatore, il governo si rimetterà all'aula, sono state presentate 150 richieste di voto segreto e non sappiamo quanto ne saranno concesse, la maggior parte dei partiti lascerà libertà di coscienza. Vorrei sottolineare come sia difficile in queste condizioni fare un provvedimento organico", ha sottolineato il capogruppo Zanda. 

M5S RIFIUTA CANGURO. "Se ci trovassimo a decidere della libertà di un popolo mediante un piccolo trucco antidemocratico come un 'canguro' ci penserei due volte. Quando sento che scendiamo a 500 emendamenti e che il presidente Zanda ha paura dei voti segreti, mi chiedo di cosa abbiate paura. Non potete venirmi a dire – come ha fatto il sottosegretario Scalfarotto – 'Siamo nelle vostre mani'. Questo è grave: perché questo è un Parlamento che gioca sulla pelle delle persone. Andiamo avanti con 500 emendamenti palesi: assumetevi le vostre responsabilità. Non me la sento di costringere il mio gruppo a tradire il nostro modo di procedere. Noi ci siamo: votiamola con 500 emendamenti a voto palese questa legge. Se davvero la legge si affosserà per colpa nostra, me ne assumerò la responsabilità". Con queste parole del senatore Alberto Airola il M5S ha inferto un duro colpo all'emendamento 'canguro' di Marcucci sul ddl Cirinnà.

SALTATO L'ACCORDO. Nel pomeriggio è saltato l'ultimo tentativo tra Pd, Lega e Ap di trovare un accordo sugli emendamenti 'canguro' alle unioni civili.  La riunione, voluta dal capogruppo centrista Renato Schifani tra i tre gruppi, con la partecipazione anche di Forza Italia, per arrivare in aula alle 16.30 con una linea comune capace di accelerare i lavori senza ricorrere a forzature tra maggioranza e opposizione non ha portato ai risultati sperati. "Non è andata bene, ci abbiamo provato ma le posizioni rimangono distanti. Ormai si andrà col Marcucci in aula", ha spiegato Renato Schifani al termine della riunione con il Pd.

"La parola del Pd vale quanto un peto. Io sono una persona corretta, loro no. Proporrò al gruppo di ritirare 4.500 emendamenti a prescindere dall'accordo. Ne rimangono sul tavolo 580 e aspetterò che Grasso mi dica quali sono ammissibili, vediamo quanti ne rimangono". Queste le parole del capogruppo della Lega Gian Marco Centinaio al termine della riunione. "Non posso pensare che mi venga dettata la linea politica dal Pd – ha aggiunto -. Io sono contro questa legge. I miei emendamenti non vanno a modificarla, la mia intenzione è di sopprimerla. Gliel'ho detto: Scrivetemi anche la dichiarazione di voto".

"Per disinnescare l'emendamento canguro è auspicabile che vengano ritirate le migliaia di emendamenti in campo, ridotti a quelli indispensabili per il confronto sul merito – aveva tentato a mediare Fabrizio Cicchitto di Ncd -. Invece di fare un gioco tattico parlamentare di tipo ostruzionistico, che già ha vanificato in modo del tutto negativo il confronto in commissione, è auspicabile che vengano ridotti al minimo tutti gli emendamenti. Talora l'eccesso nel ricorso ai meccanismi inventati dai maghi del regolamento perde di vista la logica politica insita nel confronto parlamentare. Il ritiro di una larghissima parte degli emendamenti eliminerebbe la ragione della presentazione del cosiddetto canguro. Certe volte viene il dubbio che entrambe le parti contrapposte abbiano paura dell'imprevedibilità del voto segreto e che quindi vadano dritte all'alternativa fra le centinaia e centinaia di emendamenti e la macchina schiacciasassi del canguro". "Oggi al Senato si incomincia a votare, finalmente, sulle unioni civili. Tutti uniti, dalle 16.30, in nome dell'amore e dell'uguaglianza. Non per pietà, per rispetto e dignità!", è stato invece l'appello di Sel su Facebook.

"Risponderò direttamente" alle  Famiglie arcobaleno, "è un appello che capisco. Naturalmente non ho alcun ruolo negoziale". Il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine di un convegno, ha risposto così in merito alla lettera inviatagli ieri dalle coppie gay che hanno chiesto al senatore a vita di aiutarli sulle adozioni. "Si vedrà quali emendamenti sono ammessi al voto – ha spiegato – e ciascuno si regolerà di conseguenza".

STRACCI NEL PD. Nel Pd, intanto, sono volati gli stracci. La giornata decisiva sulle unioni civili è iniziata con toni tutt'altro che morbidi. Ieri, nonostante i tentativi di mediazione del capogruppo in Senato Luigi Zanda, non si è riusciti a trovare l'accordo con l'ala cattolica del partito. E' proprio contro i cattodem che si è fatto sentire su Twitter l'eurodeputato Pd Daniele Viotti, attivista gay. "La dico semplice, ma non mi vengono altre parole – scrive –  i senatori Di Giorgi, Lepri e i cattodem hanno rotto il cazzo #buongiorno #cirinnamoreremo". Esternazione su cui ha provato a mettere una pezza: "Sono sbottato – scrive l'europarlamentare sempre su Twitter – perché il dibattito riguarda la vita mia e di tanti altri. Nessuna posizione politica o attacco contro i cattolici".

 

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