Tra i temi toccati dal presidente a Washington Libia, Iraq e Siria
Ultimo giorno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Washington, giornata che si è aperta con il colloquio con tre giornalisti americani: Thomas Freedman del New York Times, Jim Hoagland del Washington Post e William Kristol della Abc News. La stampa americana ha dimostrato "molto interesse e anche molta amicizia – ha commentato Mattarella al termine dell'incontro – L'attenzione verso Italia e Europa è molto alta e questo è un ottimo segnale". Durante la chiacchierata, viene riferito, è emersa l'attenzione dei cronisti per la geopolitica internazionale oltre alla preoccupazione di una Europa disunita non capace di prendere delle decisioni. Al centro della discussione, l'incidenza dei flussi migratori sulla stabilità dell'Unione e il timore che il combinato con la crisi economica faccia da spinta alla rinascita di nazionalismi antieuropeisti.
LIBERA CIRCOLAZIONE SEMPRE PIÙ A RISCHIO – A tenere banco oggi è comunque la fragilità dell'area Schengen, messa in evidenza ieri dallo stesso premier Matteo Renzi in una intervista a Bloomberg. Il capo dello Stato ha infatti avvertito che un passo indietro sulla libera circolazione in Europa "anche nelle abitudini mentali dei giovani che posso andare liberamente dalla Sicilia a Oslo, da Lisbona a Varsavia, potrebbe avere un impatto negativo". Secondo Mattarella infatti "i problemi globali non possono essere risolti chiudendosi nei confini nazionali. È una illusione rinchiudersi nel recinto nazionale".
SU EMERGENZA MIGRANTI EUROPA RECUPERI GENEROSITÀ – L'Europa "investa la generosità che ha avuto in passato nell'affrontare altre crisi come la caduta del muro di Berlino, quando uno slancio di solidarietà ha permesso l'allargamento ad est dell'Europa". Il tema migranti torna anche nel colloquio tra la stampa americana e il presidente della Repubblica, soprattutto dopo la proposta di ieri di Obama di utilizzare la nato per i pattugliamenti umanitari. Il capo dello Stato che infatti ribadito che il salvataggio di vite "non è solo una questione umanitaria ma anche di convenienza per l'Europa".
Sulla questione della Libia, Iraq e Siria Mattarella ha invece garantito che in Europa "c'è piena condivisione, una consultazione continua e unità di comportamento".
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