Nel governo preoccupazioni per la percezione dell'opinione pubblica
La depenalizzazione del reato di clandestinità non sarà nel Consiglio dei ministri di venerdì. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi al Tg1. "Non serve la demagogia – ha detto – ma nemmeno il buonismo: chi sbaglia deve andare via. Secondo gli esperti il reato non serve e intasa i tribunali, ma è vero che c'è una percezione di insicurezza da parte dei cittadini, perciò il percorso di cambiamento delle regole sarà fatto senza fretta".
BOSCHI: "BISOGNA PREPARARE OPINIONE PUBBLICA". Anche la ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi, intervistata dal Corriere della Sera, aveva parlato della necessità di "preparare prima l'opinione pubblica, non perché abbiamo paura in termini di consensi, ma perché c'è un problema di percezione della sicurezza". "Forse – aveva precisato la ministra – si può arrivare a eliminare quel reato se si prepara bene il terreno, oggi non credo che sia giusto farlo".
PANSA: "REATO INTASA ATTIVITA' PROCURE". Sul tema dell'abolizione del reato di clandestinità in è intervenuto anche il capo della polizia, Alessandro Pansa. "E' preferibile che venga riformato – ha detto a margine di un evento a Firenze – con un meccanismo che renda più agevole la gestione degli immigrati quando transitano per i nostri confini in maniera illegale, in modo da gestire meglio l'attività investigativa. Il problema reale è che intasa l'attività delle procure. E' indispensabile che il nostro Paese lanci qualche segnale dissuasivo per far capire che gestiamo la situazione con umanità ma anche con grande rigore".
ALFANO: "NON HA FUNZIONATO MA NON VA CANCELLATO". Dalle colonne del quotidiano La Repubblica, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha spiegato che l'introduzione del reato di clandestinità "fu un tentativo di dissuasione, ma non ha funzionato". Nonostante questo il titolare del Viminale ha ribadito che "dobbiamo lavorare perché una percezione sbagliata non modifichi i comportamenti, perché alla fine la paura incide anche sul senso di libertà. Il mio no alla cancellazione del reato di clandestinità riguarda esattamente questo: il momento è molto particolare e non dobbiamo dare agli italiani l'idea di un allentamento della tensione sulla sicurezza proprio mentre chiediamo di accogliere i profughi".
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