Firenze, 13 dic. (LaPresse) – “Qualcuno ci chiedeva di portare qui le bandiere del Pd. Chi ce lo chiedeva nel frattempo ha lasciato il Pd. Noi questa bandiera ce l’abbiamo tatuata nel cuore ma concepiamo questo spazio come uno spazio di libertà”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo alla Leopolda. “Abbiamo portato il Pd a essere il partito più votato in europa, non ci avrebbe scommesso nessuno, neanche io”, ha aggiunto il presidente del Consiglio e segretario del Pd.
Renzi ha inoltre ricordato il successo ottenuto con l’elezione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non risparmiando una frecciatina alla minoranza Pd e ai fuorisciti dal partito. “Nel 2015 – ha spiegato il premier – abbiamo visto che le riforme possono essere realizzate. Un momento fondamentale per me è stato quando il Parlamento dei 101 franchi traditori ha eletto quel galantuomo di Sergio Mattarella presidente della Repubblica”.
Renzi ha poi ricordato lo sforzo del governo per alleggerire il carico fiscale. “Stiamo buttando giù le tasse. Potete dire ‘questa l’abbiamo già sentita’. Si, ma non l’avete mai vista”.
Preso dalla foga, il premier Matteo Renzi si è anche tolto la cravatta intervenendo alla Leopolda, scatenando un applauso dalla folla. “Noi facciamo politica a viso aperto a testa alta”, ha affermato.
“COMMISSIONE INCHIESTA SULLE BANCHE”. “Noi consideriamo un dovere morale, dunque anche politico, fare la chiarezza massima. Sì quindi alla commissione di inchiesta sul sistema bancario degli ultimi 10 anni. Lo dico a nome del governo, a nome del Pd e lo dico alla Leopolda a nome di tanta gente normale. Noi non abbiamo nessuno scheletro nell’armadio, siamo stati noi a fare un decreto per ridurre il numero delle banche e ci hanno fatto ostruzionismo. Siamo stati noi a dire che occorreva un sistema bancario con meno banche più grosse”, ha spiegato Renzi. “Chi strumentalizza la morte delle persone mi fa schifo. Le polemiche si fanno a viso aperto, non strumentalizzando i suicidi”, ha quindi aggiunto.
“MIO PADRE? NON DIRO’ NULLA”. “Sono fiero dei magistrati italiani e sono contento facciano tutti gli accertamenti possibili e che studino con attenzione tutte le vicende. Non dirò mezza parola perché penso che il rispetto della divisione tra i poteri sia tra le cose migliori dell’Italia”, ha spiegato Renzi in merito alla vicenda giudiziaria che riguarda il padre.
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