Roma, 9 dic. (LaPresse) – “Se lei è un presidente che non ha nulla da nascondere come noi non crediamo, le chiediamo d’impegnarsi oggi davanti a quest’aula di eletti del popolo campano di rinunciare alle prescrizioni che potrebbero scattare nel corso del processo d’appello e nell’eventuale giudizio dinanzi alla Corte di Cassazione in cui è imputato e già condannato in primo grado per abuso d’ufficio per il termovalorizzatore di Salerno”. E’ questa la sfida che ha lanciato il Movimento 5 Stelle al presidente della Campania Vincenzo De Luca nel corso del dibattito in aula. “Sembra di assistere a una sua precisa strategia – denuncia Valeria Ciarambino, capogruppo del M5S – volta a ritardare o dilatare i tempi del processo per far scattare le prescrizioni. Ci risulta, infatti, che un capo d’imputazione è già andato prescritto lo scorso 18 agosto scorso così accadrà per altri due nel 2016”.

“Il M5S – prosegue Ciarambino – fin dall’inizio della campagna elettorale ha denunciato con forza e in ogni sede anche al Tar l’incompatibilità di De Luca come candidato a presidente della regione in pendenza di una condanna in primo grado che fatalmente l’avrebbe esposto al rischio sospensione, di cui l’inchiesta in corso è un effetto collaterale”. “Non siamo stati capaci di fermare il mostro – conclude Ciarambino – ed eccoci in questa condizione incresciosa con una regione che invece di affrontare in concreto i drammatici problemi della Campania, è paralizzata dai guai giudiziari e dagli intrallazzi di De Luca e del suo entourage”.

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