Roma, 4 nov. (LaPresse)- “La ricorrenza del 4 novembre, oltre alla vittoriosa conclusione della Prima guerra mondiale, porta alla mente anche il ricordo doloroso delle devastazioni e dei lutti subiti dal popolo italiano in quel drammatico momento”. Così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel suo messaggio in occasione della ricorrenza del Giorno dell’Unità nazionale e della Giornata delle Forze armate. “Quella vittoria, infatti, costò sacrifici e umiliazioni, ma sul Piave e nelle trincee del Monte Grappa, nei nostri cieli e nei nostri mari, soldati, marinai e aviatori seppero scrivere pagine di altissimo valore, rivendicando quel sentimento di identità nazionale che avrebbe portato gli italiani a sentirsi, per la prima volta, parte di un unico popolo“, ha detto il ministro. Pinotti ha ricordato che a cento anni di distanza da questi fatti, “il mondo è profondamente cambiato, ma resta ferma la certezza che le Forze armate rappresentino per l’Italia, ora come allora, un patrimonio dal valore inestimabile, perché custodi dei principi di riferimento della nostra societa’”.
Il ministro ha quindi rivolto “un pensiero di profonda gratitudine nei confronti di tutti voi che in questo momento siete impegnati, dentro e fuori i confini nazionali, nello svolgimento del vostro dovere, che assolvete da sempre con dedizione, maturità professionale e senso della solidarietà. Sono queste le qualità che vi hanno fatto guadagnare stima e ammirazione, in tutti gli ambiti, perché vi hanno consentito di tradurre in fatti e in azioni concrete quell’aspirazione alla pace e al rispetto della dignità umana che è patrimonio condiviso di tutto il nostro popolo”. Secondo quanto ha affermato dalla Pinotti, oggi “il nostro più grande e deferente omaggio va soprattutto a coloro che, per restare fedeli al giuramento prestato nei confronti del popolo italiano e delle sue istituzioni, non hanno esitato a sacrificare la propria vita. Il mio grato riconoscimento e la mia sentita vicinanza va anche alle vostre famiglie, perché esse condividono con voi il peso dei sacrifici e dei disagi che la vostra professione, splendida ma difficile, comporta”.
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