Milano, 3 nov. (LaPresse) – La crisi del gruppo Italcementi e le possibili ricadute occupazionali che interessano 2.700 lavoratori, di cui oltre 600 solo nel territorio della provincia di Bergamo, è stata al centro di un’interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario Dario Violi). In particolare, Violi ha lamentato le mancate risposte di Regione Lombardia sulle richieste di aprire un tavolo di confronto al ministero per lo Sviluppo economico avanzate dai sindacati di categoria. “Non chiedevo la luna, ma chiedevo a Maroni di interessarsi con urgenza alla vicenda, incontrare i lavoratori e fare tutto il possibile per salvaguardare i posti di lavoro – ha detto il ‘grillino’ -. E’ più di un mese che in tanti aspettiamo risposte dalla Regione e questa mattina abbiamo chiesto conto alla regione della sua latitanza e di attivarsi per incontrare imprese e lavoratori e facilitare eventuali investimenti sul territorio da parte dell’acquirente”.

Dal canto suo, il sottosegretario all’Attuazione del programma, ai rapporti istituzionali nazionali e alle relazioni internazionali, Alessandro Fermi, ha spiegato che la situazione non semplice del gruppo di Italcementi è nota alla Regione Lombardia, tanto che sono stati attivati strumenti di sostegno al lavoro. Le azioni sono oggetto di accordi tra i sindacati e il ministero dello Sviluppo economico, con la presenza attiva della Regione. La Lombardia ha verificato condizioni e rischi nel processo di acquisizione di Italcementi, che è sottoposto alle valutazioni dell’Antitrust, e per le prossime settimane verrà convocato un tavolo con i vertici dell’azienda per dare massimo sostegno ai bisogni sociali e produttivi del territorio. Violi (M5s) ha replicato: “Sono basito, il sottosegretario non aggiunge nulla di nuovo alla cronistoria che già gli avevamo fornito e non ha risposto alle mie domande. Di fronte al rischio di perdita di migliaia di posti di lavoro la Regione Lombardia se ne lava le mani”.

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