Milano, 29 ott. (LaPresse) – “Non intendevo scatenare putiferio con le mie parole, non c’era un retropensiero. Considero Roma la mia seconda città, ogni giorno la trovo più bella. Io mi ritrovo in molti aspetti della città, i romani sono una risorsa del Paese. Non faccio nessuna valutazione negativa, e non dimentico che anche Milano ha avuto problemi giudiziari gravissimi”. Lo ha detto il presidente dell’Anac Raffaele Cantone ai microfoni di Radio24, chiarendo la sua posizione dopo che ieri aveva detto che “Milano ha assunto il ruolo di capitale che Roma non sta dimostrando di avere perché Roma non sta dimostrando di avere gli anticorpi morali di cui ha bisogno, ma speriamo che li trovi in fretta”. Cantone ha spiegato stamattina che “in un momento di grande difficoltà durante l’Expo la città si è stretta e ha creato una serie di anticorpi, ha messo in campo una serie di sinergie. Non dimentichiamo che a Roma a dicembre era esploso il caso dei vigili: anche lì ci sono anticorpi, ma non riescono a fare sistema”.
“COMMISSARIO? RESTO ALL’ANAC”. “A Roma io ho visto grande impegno da parte degli ultimi assessori, ma abbiamo verificato una situazione gravissima per quanto riguarda gli appalti. Ad oggi si fa grande fatica, ma mi auguro che ci sia una svolta. Io commissario di Roma? Non ci penso neanche, voglio fare il presidente dell’Anac”. Così Raffaele Cantone ai microfoni di Radio24. Poi aggiunge: “Il Papa ha dato l’occasione a Roma per svoltare con il Giubileo, poteva essere una grande chance”.
ABBANDONO DELL’ANM? Infine Cantone ha rivelato di aver pensato di lasciare l’Anm, facendo riferimento alle parole del segretario dell’Associazione nazionale magistrati Carbone critico sul tema del correntismo.
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