Roma, 27 ott. (LaPresse) – “Oggi il sindaco di Roma ha un motivo in più per dimettersi: la clamorosa bocciatura del Consiglio di Stato sulla trascrizione delle nozze gay in Italia”. Così Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd- Udc) commenta la decisione del Consiglio di Stato.
“E’ un modo concreto di ristabilire la legalità e il rispetto delle reciproche competenze tra i diversi organi istituzionali. Il ministro Alfano ancora una volta intasca un successo politico e personale clamoroso nell’esercizio del suo mandato. Il Consiglio di Stato con un’ampia e articolata argomentazione sottolinea una verità elementare: l’ufficiale che celebra un matrimonio deve sostanzialmente verificare che si diano le condizioni previste dalla legge”, aggiunge Binetti.
“Ora nei matrimoni omosessuali celebrati all’estero – spiega la parlamentare – c’è un evidente contrasto con la norma vigente in Italia: manca la differenza di sesso. Ben altra cosa è il legittimo riconoscimento di una serie di diritti che spettano alle persone omosessuali che decidono di dare vita ad una unione civile, che non sia e non appaia però una sorta di matrimonio. Il Consiglio di Stato restituisce alla specifica peculiarità del matrimonio, la sua piena dignità, che ne fa un modello unico e non imitabile nella sostanza”.
“Demagogia e populismo di alcuni sindaci, in flagrante contraddizione con una chiara indicazione venuta dal Ministro dell’Interno attraverso i prefetti, hanno solo contribuito a rallentare l’iter di approvazione di una legge che tante coppie omosessuali attendono- commenta Binetti- , ne hanno snaturato lo spirito e la forma e hanno esasperato in parlamento e nell’opinione pubblica un contrasto tra le diverse parti, che potrebbe ancora oggi essere risolto, se si rinunciasse a voler un simil matrimonio a tutti i costi”, sottolinea ancora Binetti.
“Non ci resta, quindi, che prendere atto, come ancora una volta, l’essenza stessa della famiglia fondata, emerga con caratteristiche sempre più nette, e a tutela di queste prerogative strutturali, ontologiche come le ha definite il Consiglio di Stato, debbono esserci politiche familiari forti e chiare anche in termini di sostegno economico alle famiglie e alle numerose in particolare”, conclude Binetti.
L’elogio della famiglia comincia nelle misure concrete che vengono messe a sua disposizione- conclude la Parlamentare- e su questo fronte attendiamo l’attuale legge di stabilità, in coerenza con il family Act presentato da Area popolare fin dai primi di agosto.”
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