Roma, 26 ott. (LaPresse) – “Il gruppo consiliare e il Partito Democratico sono tutt’uno nel giudicare l’amministrazione Marino. In questi due anni abbiamo garantito alla città un lavoro costante nell’Aula e nei territori. Mai come in questi giorni il Gruppo del Pd è stato unito, coeso e al servizio di quell’opera di ricostruzione di cui la città ha realmente bisogno”. Così in una nota congiunta Valeria Baglio, Erica Battaglia, Orlando Corsetti, Athos De Luca, Michela Di Biase, Cecilia Fannunza, Alfredo Ferrari, Valentina Grippo, Liliana Mannocchi, Dario Nanni, Marco Palumbo, Fabrizio Panecaldo, Gianni Paris, Laura Pastore, Ilaria Piccolo, Maurizio Policastro, Antonio Stampete, Giulia Tempesta, Daniela Tiburzi al termine della riunione del gruppo capitolino del Partito Democratico, tenutasi presso la sede dei gruppi di Via del Tritone. “La posizione assunta dal Pd nazionale e da tutti noi non è mai cambiata rispetto al 12 ottobre, giorno in cui il sindaco ha presentato le sue dimissioni. Null’altro c’è da ribadire – spiegano – se non che ogni futura decisione sarà condivisa e concordata con il Partito di cui facciamo parte e di cui fanno parte gli eletti a tutti i livelli”.


M5S PRONTO A MOZIONE CONGIUNTA. “Se Marino dovesse rimangiarsi la parola data e presentarsi in aula, noi voteremo la sfiducia. Siamo pronti anche a fare una mozione congiunta con il Pd. Ignazio Marino ha fatto delle politiche in totale continuità con le politiche di Alemanno”. Lo ha detto Marcello De Vito, consigliere comunale del M5S a Roma, intervenendo questa mattina a ‘Agorà’ su Raitre.

“Noi la sfiducia insieme alle destre non la voteremo. Noi non sommeremo mai i voti di Sinistra Ecologia e Libertà a quelli della destra che ha devastato la città di Roma”. Così il segretario di Sel Roma Paolo Cento risponde, ospite della trasmissione Agora’ su Raitre, a chi gli chiede la posizione dei consiglieri comunali vendoliani nell’ipotesi della votazione in assemblea capitolina di una mozione di sfiducia al sindaco di Roma Ignazio Marino. “L’errore politico di Marino e’ stato consegnarsi mani e piedi a quel Partito democratico che oggi lo sta prendendo a spintonate – spiega – Noi ascolteremo ciò che Marino dirà ma è evidente che se ci porta una giunta con l’assessore Esposito, che in questi due mesi ha solo attaccato la città di Roma e ha lavorato per la privatizzazione di Atac, non potremo mai starci. Marino prenda un’iniziativa politica, faccia una mossa dopo la manifestazione di ieri. Rompa gli indugi e non sia vittima ancora una volta di un dibattito che lo trova tra le braccia del Partito democratico”

FRANCESCHINI: IO SINDACO? NO, DEVE ESSERE ROMANO. “Io sindaco di Roma? “Sono di Ferrara, il sindaco di Roma deve essere un romano”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini intervistato da Giovanni Minoli su ‘Mix 24’ (Radio 24). Quanto alla prospettiva di voto nella capitale, “mi pare si stia andando in quella direzione, dopo il commissariamento di solito ci sono elezioni”. Ignazio Marino? “Non ho titoli per dare giudizi, ma al di là delle vicende ultime, gli scontrini, mi sembra ci sia un malessere diffuso in tutta la città”. Franceschini ha sottolineato che sua moglie, romana, era impegnata in politica ben prima di sposarsi con lui: “Aspetto con ansia quando scriveranno Dario Franceschini marito di Michela di Biase”.

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