Roma, 23 ott. (LaPresse) – “Un pranzo da niente nel quale ogni persona parlava dei propri fatti e poneva questioni”. Così il senatore Denis Verdini parla del pranzo del 23 settembre 2009, durante l’udienza del processo sulla presunta P3 che lo vede imputato con l’accusa di corruzione. Secondo i pm la P3 era un’associazione segreta che puntava a condizionare alcuni organi dello Stato. A casa dell’ex coordinatore di Fi si sarebbe tenuta una riunione del gruppo che Verdini descrive davanti ai giudici come quasi casuale: “Il pranzo era stato organizzato da me perché Dell’Utri doveva portare il magistrato Arcibaldo Miller – dichiara il senatore – al quale avrei chiesto la disponibilità per le Regionali in Campania”.

Miller rifiutò, racconta Verdini, “ma a quel pranzo a mia insaputa si presentarono in otto”. C’erano infatti Antonio Martone e il sottosegretario Giacomo Caliendo, l’imprenditore Flavio Carboni, Arcangelo Martino, Pasquale Lombardi. “Quel pranzo, fu un coacervo di millanterie – aggiunge Verdini – in cui ciascuno parlava dell’argomento che gli stava a cuore”.

“CARBONI? PIENO DI FANTASIA”. “Un personaggio vulcanico, pieno di fantasia e di voglia di fare, un po’ troppo insistente a volte”. Così il senatore Verdini descrive l’imprenditore Flavio Carboni, durante l’udienza del processo sulla presunta P3. “Con lui avevo il progetto di raccogliere finanziamenti per il Giornale di Toscana – dice Verdini – esperienza editoriale da trasferire in Sardegna dopo la nomina di Cappellacci a Governatore”.

Presente in aula, presso la nona sezione penale dl tribunale di Roma anche Flavio Carboni: l’imprenditore e Verdini risultano imputati nel procedimento contro la presunta organizzazione segreta che avrebbe condizionato organi dello Stato.

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