Imola, 17 ott. (LaPresse) – La rottamazione nel M5S non va imposta, è naturale. Nell’autodromo di Imola le star indiscusse del raduno Cinquestelle quest’anno sono Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Raccolgono più fan dello schivo Gianroberto Casaleggio e dell’istrionico Beppe Grillo.
L’IPOTESI DI MAIO PREMIER. Attorno ai due “vecchi” del Movimento c’era calca, ma soprattutto di giornalisti e cameraman. La folla, quella vera, è tutta per i due giovani deputati pentastellati, il romano e il napoletano. A tenere banco è la querelle sul candidato premier in pectore. Sarà Luigi Di Maio, come vorrebbero in molti? “Non è detto”, risponde Casaleggio. Non è una stroncatura, ma la riaffermazione del metodo di sempre: dev’essere la rete a decidere.
GRILLO: SEMBRAVA BASSOLINO. Beppe Grillo di rimando: “Casaleggio ha ragione. Abbiamo delle regole”. Il richiamo alle regole del Movimento diventa il leit motiv della giornata. “Alle regole non si deroga – ribadisce lo stesso Di Maio – è l’unico modo per non essere fagocitati da una politica distruttiva”. “E’ una sfida difficile – spiega il vicepresidente della Camera – perché nelle istituzioni le tentazioni sono molte”. Chiarisce Grillo dal palco: “Ora vedete Di Maio così, la Lezzi così: sono una macchina da guerra, ma quando lo abbiamo raccolto, parlava che sembrava Bassolino“.
“SE FALLIAMO, VIA IN 24 ORE”. Un passaggio sui guai di Roma: “Ha detto bene Casaleggio: non le faranno le elezioni. Marino era un Fantozzi piccolo borghese, piccolo piccolo: ti faceva sorridere e un po’ di tenerezza” e sulla Campania: “Hanno mandato a casa Marino e hanno messo De Luca che non fa sorridere, ma fa preoccupare. Dietro, De Luca non ha i cittadini: si sa chi c’è…”. Poi, il futuro: “Io sono il più grande attivista della storia, voi i più grandi utopisti”, con una confessione: “Sogno di togliere il mio nome dal simbolo del M5S“. Con una promessa: “Se non riusciamo a soddisfare le aspettative dei cittadini, sappiamo già cosa fare io e Casaleggio: in 24 ore spariamo e lasciamo al nostro posto Di Maio e Di Battista”.
CASALEGGIO: AL GOVERNO IL PRIMA POSSIBILE. Casaleggio rivendica la forza del Movimento. “Siamo 130 mila iscritti, il doppio del Pd, 1600 eletti e anche 150 mila persone nei meetup che sono importantissimi a livello locale”, ha detto dal palco. “Pensavano di averci distrutti mediaticamente e non solo – ha aggiunto – e invece siamo ancora qua. Non ci hanno distrutto e siamo più forti di prima”. “Il M5S – dice – andrà al governo il prima possibile: senza fretta, ma senza sosta. Noi siamo in un trend che è il trend del futuro: il trend della democrazia diretta, delle rinnovabili. Loro sono fuori: sono sul trend delle trivellazioni e lontani dagli strumenti di democrazia popolare. Noi quello che diciamo lo facciamo e quello che non abbiamo fatto è perché non ce l’hanno fatto fare”.
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