Roma, 14 ott. (LaPresse) – “Attualmente sto vedendo un’iniziativa della magistratura nei confronti di alcune personalità politiche e di alcuni funzionari. Aspetto di leggere le carte, io sono sempre e comunque garantista”. Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in sala stampa a Montecitorio, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento in merito all’arresto del vice presidente della Lombardia, Mario Mantovani.

“Penso che non ci debba essere un’invasione della magistratura nell’attività politica, e per questa ragione mi aspetto chiarezza nel più breve tempo possibile. Dalle prime avvisaglie, e dalle prime informazioni che si possono desumere dai giornali, sto vedendo che molto probabilmente non serviva la carcerazione preventiva, che molto probabilmente si trattava di un’inchiesta datata nel tempo, che la richiesta di arresto aveva un anno di vita, e che mi pare non fosse motivata da pericolo di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione del reato”.

“Io sono sempre garantista, ma sono sempre perché non si usi la carcerazione preventiva come strumento di tortura nei confronti degli inquisiti. Purtroppo la politica è venuta meno al suo compito e al suo dovere: quello di riformare la giustizia”.

“Ripeto. Che la magistratura faccia tutte le sue inchieste e tutte le sue indagini e che si arrivi ai processi, ma che non si arrivi ai processi se non ci sono elementi eclatanti, con gli inquisiti in carcere, o che li si lasci in carcere per farli deporre, o autoaccusarsi, o patteggiare ammettendo colpe che magari non hanno. Questa è la valutazione che faccio per il caso lombardo oggi, ma che ho fatto sempre anche nelle altre vicende della nostra triste storia dei rapporti tra magistratura e politica”, ha concluso Brunetta.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata