Milano, 26 set. (LaPresse) – “I tempi che ci aspettano sono carichi di sfide e prospettive, il vento della globalizzazione soffia con forza crescente, e non saranno muri e barriere a fermarlo”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, interviene durante l’82esimo congresso della Società Dante Alighieri in corso a Milano sulla situazione dell’Italia-. Per assicurare anche ai nostri figli, un futuro di benessere e serenità, non serviranno persone con la testa voltata all’indietro” ma abbiamo bisogno “di filosofi, intellettuali, politici, scienziato” aggiunge Mattarella.

“La conoscenza abbatte i muri della diffidenza e della paura- ha detto il presidente-. La diffusione dell’italiano può diventare uno strumento di pace nei Balcani e nel Sud Mediterraneo”.

“La percezione che si ha dell’Italia all’Estero, al di là degli stereotipi inevitabili per ogni Paese, è notevolmente migliore di quella che abbiamo noi italiani, forse un po’ assuefatti all’idea di vivere immersi nell’arte, nella storia e nel bel paesaggio – continua Mattarella-. La natura è stata straordinariamente prodiga con l’Italia, e va riconosciuto che non sempre siamo stati all’altezza – aggiunge – a volte abbiamo sciupato, trascurato e anche usurpato luoghi”. Questo perché, aggiunge Mattarella, “non siamo riusciti a far sistema, squadra” per divisioni “artificiose”.

E ancora: Il genio italico ha saputo crescere ed affermarsi anche in tempi di sofferenza e difficoltà, e questo deve essere motivo di orgoglio e insegnamento continua il presidente della Repubblica -. Non bisogna avere paura o remore. Il carattere globale, che non è cattivo ma solo diverso per l’Italia accanto ai rischi ci sono grandi opportunità se sapremo esprimere innovazione e genialità”.

“Credo che dovremmo essere più impegnati nel promuovere e nell’assicurare la conoscenza della nostra lingua agli immigrati che si insediano nel nostro Paese- aggiunge spiegando che “oggi, in un contesto storico in cui siamo passati da Paese di emigrazione a Paese di transito, e, in parte significativa, di immigrazione, questa missione trova nuove ragioni”.

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