di Giusepppe G. Colombo
Roma, 24 set. (LaPresse) – La flessibilità in uscita sul fronte delle pensioni troverà espressione in misure concrete già a partire dalla legge di stabilità anche se ogni cambiamento va “valutato attentamente”. E’ il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di un’audizione davanti alle commissioni riunite Bilancio e Lavoro di Camera e Senato, ad aprire a un intervento nella prossima manovra, attesa per il 15 ottobre: “Il Governo – afferma il titolare del dicastero di via XX settembre – è impegnato ad analizzare la questione a partire dalla legge di stabilità e compatibilmente con il quadro di finanza pubblica“. Una considerazione, quella di Padoan, accompagnata da un ragionamento inderogabile: un eventuale intervento dovrà tenere conto dell’impatto sui conti pubblici e non deve avere conseguenze negative “sulla credibilità dell’impegno preso dal Governo per ridurre il debito”.
Il perimetro d’azione resta confinato, quindi, dentro i valori contenuti nella nota di aggiornamento al Def varata la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri. Ancora allo studio le diverse ipotesi anche se la cosiddetta ‘opzione donna’ sembra prendere quota: il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenuto in audizione insieme a Padoan, conferma che “la discussione su quel punto c’è”. E’ però lo stesso Padoan a sottolineare che l’opzione donna è “un’opzione sperimentale che si chiuderà al 31 dicembre 2015″. “Qualora si intendesse estendere il beneficio anche a soggetti con decorrenza del trattamento successiva al 31 dicembre”, ha spiegato il ministro, “risulterebbe necessaria una modifica della normativa vigente dalla quale conseguirebbero maggiori oneri, per i quali risulta necessario reperire le coperture”.
Nel corso dell’audizione i due ministri hanno fatto il punto anche sulla questione degli esodati. Padoan ha assicurato che il Governo “si impegna ad utilizzare le eventuali risorse disponibili accertate per gli anni futuri per dare copertura a un eventuale nuovo ma definitivo intervento in materia di salvaguardia dei lavoratori“. La sede ideale per la nuova salvaguardia è sempre la legge di stabilità, come ha affermato Poletti. A fare chiarezza sui numeri, che hanno sempre contraddistinto questa vicenda, ci pensa lo stesso Padoan: al 10 settembre ci sono state “121.500 tra certificazioni accolte e giacenze” e “83.400 le pensioni liquidate”.
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