Roma, 4 set. (LaPresse) – Per contrastare il fenomeno del caporalato, i ministeri dell’Agricoltura e della Giustizia annunciano quattro principali linee di intervento. Si tratta, nel dettaglio, della confisca dei beni, dell’intermediazione illecita, della responsabilità in solido e dell’indennizzo alle vittime. “Lo strumento di maggiore deterrenza usato finora contro le organizzazioni criminali – dichiara il Guardasigilli Andrea Orlando, in una conferenza stampa congiunta con il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, al dicastero della Giustizia – é attaccare il patrimonio. Abbiamo inoltre previsto di punire non solo chi si macchia del reato ma anche chi se ne serve”.
Le prime tre misure saranno tradotte in emendamenti alla proposta di legge 1138 ora in discussione alla commissione Giustizia. Entrambi i ministri si dicono fiduciosi sulla presentazione degli emendamenti entro il mese di ottobre. La quarta, invece, cioè l’indennizzo a favore delle vittime, sarà inserita nel decreto legge che il Consiglio dei Ministri valuterà per dare attuazione della direttiva europea 2004/80/CE.
“Non ci occupiamo del fenomeno da pochi giorni – sottolinea il ministro Martina -, perché il primo intervento del governo risale all’ottobre 2014 quando nel Dl competitività abbiamo introdotto la rete del lavoro agricolo di qualità, partita operativamente tre giorni fa, che servirà ad aumentare la responsabilità delle imprese”.
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