Roma, 2 set. (LaPresse) – Botta e risposta tra il premier Matteo Renzi e l’Ue sulle tasse. Oggi Renzi aveva annunciato per dicembre il taglio delle tasse sulla casa. Nel pomeriggio la replica dell’Ue che dice che valuterà la legge di stabilità sui fatti.
“Siamo al corrente dei recenti annunci sui piani per la tassazione in Italia, ma non abbiamo ulteriori informazioni” ha detto Annika Breidthardt, portavoce del commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, a chi gli chiedeva a proposito delle dichiarazioni del premier italiano Matteo Renzi sul taglio delle tasse con la prossima legge di stabilità.
Questa mattina Renzi era intervenuto a tutto campo in radio: “L’abbiamo sempre detto, se fai le riforme i risultati arrivano“. Così il premier Matteo Renzi a Rtl 102.5 rilancia la sfida per far tornare il Paese a crescere. “Il dato interessante non è tanto il numero”, ha aggiunto il presidente del Consiglio dei ministri, ma “sono i piccoli segnali che dicono che l’Italia è ripartita”. Per Renzi non è il momento di rallentare. “Mai fermarci oggi, correre, correre, correre”, ha chiosato Renzi.
“Nel primo anno ci siamo dedicati a salvare dalle crisi occupazionali” le aziende del sud” ha detto Renzi. “Da qui al 31 dicembre faremo 15 accordi con le realtà territoriali del sud con singoli impegni che si prende il governo. In cambio chiediamo che le regioni interessate si prendano impegni concreti e verificabili con una tempistica certa e con un processo di trasparenza totale”, ha aggiunto il presidente del Consiglio.
RADDOPPIATI FONDI PER LE SCUOLE. “La prossima settimana le scuole avranno per la prima volta nel mese di settembre e non più tardi come in passato le risorse certe in cassa” ha detto Giannini. “Nel 2014 – ha aggiunto – erano 110 milioni di euro per tutte le scuole, per il prossimo anno le risorse saranno raddoppiate, oltre 233 milioni”
TASSA SULLA CASA? VIA IL 16 DICEMBRE. Un passaggio importante è stato sulle tasse: “Italiani segnatevi la data del 16 settembre, quello è il funerale della tassa sulla casa” ha aggiunto Matteo Renzi a Rtl 102.5 riferendosi all’ultima rata da pagare. “Ci siamo fatti un gran mazzo a trovare le coperture. Quando c’è da parlare di immigrazione” da Bruxelles “sono in ferie, poi si svegliano per dirci che tasse dobbiamo tagliare. Lo decidiamo noi”. “C’è qualcuno a Bruxelles che mentre l’Italia è sostanzialmente sola a salvare vite umane e a salvare la dignità, ci viene a dire che tasse tagliare. Io spero sia stato il caldo, ci sarà stato caldo anche a Bruxelles. Le tasse da tagliare le decidiamo noi, non Bruxelles”.
Il 16 dicembre ci sarà ultima rata del 2015 per imu e tasi. Segnatevela: sarà il funerale delle tasse sulla casa. Ultimo giorno #rtl1025
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 2 Settembre 2015
NON SIAMO GOVERNO DI CONFINDUSTRIA. “Ci criticano tutti, noi non siamo il governo dei sindacalisti, non siamo il governo dei confindustrialisti, siamo il governo di gente normale che cerca di fare di tutto perchè l’Italia si rimetta in moto” ha aggiunto Renzi a proposito dei commenti di ieri sui dati Istat di Susanna Camusso e Giorgio Squinzi. “Agli italiani – ha aggiunto il presidente del Consiglio – non frega niente delle polemiche tra politici e sindacati”.
SALA SINDACO A MILANO? DIPENDE DA LUI. Una battuta anche sulle prossime candidature: “Dipenderà molto da lui e dal Pd di Milano, a me piace moltissimo, ma fino al 31 ottobre lasciamolo lavorare”. Così replica il premier Matteo Renzi, a Rtl 102.5, alla domanda su una eventuale candidatura del commissario di Expo Giuseppe Sala, a sindaco di Milano per il centrosinistra.
EXPO? UN BAGNO DI FOLLA. E il premier ha ovviamente anche parlato di Expo: “Siamo entrati con la scopa e con la ramazza. Abbiamo fatto pulito ma alla fine l’Expo è una roba per cui per visitare il padiglione del Giappone ci vogliono tre ore. Altro che bagno di sangue, è stato un bagno di folla” ha aggiunto Renzi.
Renzi nella lunga intervista ha parlato anche di Formula 1, difendendo l’appuntamento di Monza messo in forse per il futuro ma anche di scuola (“Normali le polemiche ma ci saranno 100mila assunzioni“) e in generale di Ue, il cui ideale sarebbe morto senza la presenza dell’Italia.

