Roma, 31 lug. (LaPresse) – “Siamo al punto di non ritorno, sono cadute tutte le maschere, sono venute alla luce per intero le contraddizioni e le mistificazioni del governo Renzi sulla Rai”. Così la consigliera Rai Benedetta Tobagi in un’intervista a Repubblica. “Quel che è evidente – aggiunge – è che Renzi si è mosso, e non da ora, per presidiare l’azienda e le sue reti. Le dirò di più, a me sembra che quel che sta compiendo sulla Rai sia solo una delle sfaccettature della forte tendenza accentratrice di questo esecutivo”. “L’opposizione a quell’odiosa legge“, afferma in riferimento alla Gasparri, “è stato un tema fondamentale per tutta l’area culturale di riferimento della sinistra, per anni. Ora un governo presieduto dal segretario pd non solo non la cancella, ma se ne serve. Quanto alla riforma, andrei cauta: si tratta di emendamenti alla Gasparri spacciati per novità rivoluzionarie, che in realtà servono a rafforzare il controllo dell’esecutivo sulla Rai. Tutto questo grida vendetta al cielo”. “Io – continua – so quel che non avrebbe dovuto fare e che lui stesso ha detto il 27 marzo, nella conferenza stampa di presentazione della presunta riforma: diceva che se il governo avesse voluto mettere davvero le mani sulla Rai sarebbe bastato nominare il cda con la Gasparri”.
“Ancora poco tempo fa la responsabile cultura del Pd ha chiesto le dimissioni mie e di Colombo, questo il clima che il pd renziano ha alimentato nei nostri confronti. Non mi pare valorizzino l’indipendenza”, afferma Tobagi, “temo che si torni alla vecchia logica spartitoria, dopo il baco insinuato nel sistema da Bersani nel 2012. Vedremo cosa succederà la settimana prossima. Sono convinta che stanno già trattando sui nomi”.
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