Roma, 28 lug. (LaPresse) – L’Aula del Senato non ha autorizzato l’arresto del senatore Azzollini. A votare contro, con voto segreto, sono stati in 189 no, 96 sì e 17 astenuti. La richiesta del voto segreto era stata sottoscritta da 70 senatori. “Posso solo dire che sono soddisfatto”. Così il senatore Antonio Azzollini uscendo dall’aula dopo il voto. “Non me lo aspettavo”, ha aggiunto. “Avevo fiducia nelle argomentazioni che avrei sostenuto, ho dormito poco ieri notte ma tranquillo”.

Il Pd aveva lasciato libertà di coscienza sul voto. Il risultato però ha lasciato molti con l’amaro in bocca, a cominciare dalla vicesegretaria Debora Serracchiani: “Sono piuttosto arrabbiata, credo che abbiamo commesso un errore, se non nel merito almeno nel metodo: la decisione della giunta si rispetta. Se fossi stata un senatore avrei votato ‘sì’ (all’arresto, ndr)”. Ha commentato così in videoforum sul sito del Pd.

Sulla stessa linea Sergio Lo Giudice e Stefania Pezzopane, che dichiarano di aver votato ‘sì’ alla richiesta d’arresto

“Ero sereno e adesso sono contento”. Così Antonio Azzollini, uscendo dall’aula dopo il voto rispondendo ad alcune domande dei giornalisti. “Credo che i senatori abbiano votato in base a tutti gli elementi dei quali sono venuti a conoscenza, dal primo all’ultimo”, ha aggiunto. “Io sono un modesto contadino non ne fa di tutte queste riflessioni, legge delle carte e le vede, le illustre e ritiene che coloro che lo ascoltano sanno trarre le loro conclusioni”, ha detto risposto a una domanda se da quel voto fosse dipesa la sorte del Governo.

Azzollini si difende: Accuse illogiche, c’è fumus persecutionis


Il caso.
Dopo le relazioni del presidente della Giunta per le Immunità Dario Stefano e del relatore di minoranza Nico D’Ascola (Ncd), l’Aula voterà l’esistenza o meno del fumus persecutionis. Decisiva risulterà la posizione dei senatori del Pd, ai quali ieri il capogruppo Luigi Zanda ha inviato un lettera lasciando loro libertà di coscienza. La giunta delle Immunità si era espressa a favore dell’arresto.

Stefano: Non abbiamo intravisto fumus persecutionis. “Non intravedendo fumus persecutionis la Giunta per le Elezioni e le immunità ha approvato la richiesta di arresti domiciliari” avanzata dalla procura di Trani nei confronti del senatore di Ncd Antonio Azzollini. Lo ha ricordato il presidente della stessa Giunta Dario Stefano (Sel) nel corso della sua relazione nell’Aula del Senato, riunita per votare la richiesta di arresto nei confronti dell’ex presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama accusato del crac della Congregazione Divina Provvidenza, in Puglia.

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