Roma, 27 lug. (LaPresse) – “Sono perfettamente d’accordo con la road map indicata dal commissario alla spending Gutgeld. Niente tagli lineari, anche perché non c’è più niente da tagliare”. E’ quanto dice in un’intervista a Repubblica il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, spiegando che quando si discute dei 10 miliardi della sanità bisogna tener presente che “non vengono tolti dal fondo sanitario nazionale che ha già dato in questi ultimi anni. Negli ultimi anni abbiamo dovuto fare fronte a una spesa fuori controllo che peraltro non si è trasformata in migliori servizi ai cittadini”.
Anzi, spiega il ministro, con la riforma del titolo V “è nata un’Italia a due o tre velocità e gli sforzi necessari per sanare le casse del sistema sanitario nazionale dissanguate delle Regioni hanno sacrificato molto la qualità dell’assistenza”. Quindi, dopo 25 miliardi di tagli, “non c’è proprio più niente da tagliare. C’è invece – chiarisce – la possibilità di recuperare risorse grazie a una maggiore efficienza e a una nuova organizzazione. Si calcola una cifra intorno ai 30 miliardi ma se riusciamo a trovarne 10 mi accontento”.
Dieci miliardi, aggiunge Lorenzin, da recuperare in cinque anni: “Non è possibile un risultato immediato per quest’ordine di cifre, sono risorse che si recuperano con un processo più lungo – sottolinea – per questo molte delle norme contenute nel patto della salute vanno attuate dalle regioni e altre portate nella prossima legge di stabilità. Le centrali uniche d’acquisto, le misure sulla produttività, le forme di disincentivo per la medicina difensiva sono solo alcune di queste. Per farlo è necessaria la collaborazione della conferenza Stato-regioni”.
I risparmi verranno utilizzati “per coprire i buchi che abbiamo nella ricerca, per rendere disponibili a tutti i nuovi farmaci salvavita, e per sbloccare il turn over. Nella sanità italiana abbiamo bloccato il ricambio generazionale e stiamo disperdendo un capitale umano sul quale abbiamo investito miliardi in formazione”.
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