Di Elisabetta Graziani

Roma, 21 lug. (LaPresse) – Con il rinnovo delle commissioni della Camera, il Pd di Matteo Renzi ha rispettato la minoranza interna e ha reciso gli ultimi ramoscelli del patto del Nazareno: confermati tutti i presidenti in quota Pd – compresi Guglielmo Epifani, Francesco Boccia e Cesare Damiano – e sostituiti i quattro di Forza Italia (Francesco Paolo Sisto, Elio Vito, Daniele Capezzone, Giancarlo Galan). E dal M5S si è levata l’accusa di aver “spartito le poltrone con il manuale Cencelli”. Una protesta, quella dei 5 Stelle, dettata dal fatto di aver perso diverse posizioni ai vertici delle commissioni e che, per questo, sostiene di essere “l’unica opposizione”.

Nessun regolamento di conti nei confronti dei forzisti, soltanto l’applicazione della norma. Forza Italia a inizio legislatura rientrava infatti nella maggioranza e per questo aveva ottenuto cinque presidenze, ma dopo la separazione con Ncd e il passaggio all’opposizione le erano comunque rimaste quattro poltrone che, finite le larghe intese con l’esecutivo Renzi, erano destinate a saltare. Che la decisione bruci lo fa capire l’assoluto silenzio del capogruppo Fi Renato Brunetta che fino al giorno prima del rinnovo aveva sperato nelle vicepresidenze.

Anche il ‘nodo Epifani’ si è sciolto nel migliore dei modi, con la conferma di quest’ultimo alla presidenza delle Attività produttive. Un esito non scontato, messo in forse nel corso di un dibattito acceso all’interno dell’ufficio di presidenza del Pd, prima dell’assemblea del gruppo questa mattina. In cambio, però, arriva la richiesta della maggioranza del partito: un tavolo di lavoro per fissare nuove norme che facciano rispettare in Aula le indicazioni di voto del partito e non delle singole correnti. Ad annunciarlo è stato oggi stesso il capogruppo Ettore Rosato.

Il M5S perde. In commissione Affari costituzionali il vicepresidente in quota M5s Danilo Toninelli è stato sostituito dal deputato leghista Cristian Invernizzi. La deputata di Forza Italia Elena Centemero entra al posto del 5 stelle Emanuele Cozzolin in commissione Affari costituzionali. In commissione Finanze è stato eletto vicepresidente Alberto Giorgetti (FI) al posto della 5 Stelle Carla Ruocco. In commissione Attività produttive perde la vicepresidenza il deputato del M5s Davide Crippa che viene sostituito dal deputato di Ap Antonino Minardo.

Ecco i nomi dei presidenti delle quattordici commissioni della Camera. In Affari costituzionali Andrea Mazziotti di Celso (Scelta civica per l’Italia) ha sostituito Francesco Paolo Sisto (Fi); il deputato Pd Francesco Saverio Garofani alla Difesa al posto di Elio Vito (Fi); Mario Marazziti (Per l’Italia-Centro democratico) alla commissione Affari sociali della Camera succede a Pierpaolo Vargiu (Scelta civica). Alle Finanze Maurizio Bernardo (Ap) al posto di Daniele Capezzone (Fi) e alla Cultura la democratica Flavia Piccolo Nardelli prende il posto di Giancarlo Galan (Fi), ai domiciliari per la vicenda Mose.

Confermati i rinnovi più ‘critici’ per gli equilibri interni del Pd vale a dire quelli dell’ex segretario Pd Guglielmo Epifani alle Attività produttive e dei democratici Francesco Boccia al Bilancio e Cesare Damiano al Lavoro. Confermati anche gli altri presidenti Pd: Donatella Ferranti alla commissione Giustizia, Ermete Realacci all’Ambiente; Michele Pompeo Meta ai Trasporti; Luca Sani all’Agricoltura e Michele Bordo alle Politiche dell’Unione europea. Rinnovato anche Fabrizio Cicchitto (Ncd-Ap) alla commissione Affari esteri.

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