di Elisabetta Graziani

Roma, 20 lug. (LaPresse) – Prosegue il totonomi a un giorno dal rinnovo delle commissioni della Camera, il cui esito potrebbe avere ripercussioni anche sul percorso delle riforme, senz’altro sugli equilibri interni all’esecutivo. Sono quattordici le commissioni di Montecitorio che vedranno cambiare o confermare presidenti e componenti; in ballo i vertici occupati da esponenti di Forza Italia, ormai totalmente passata all’opposizione. Domani alle 13 si voterà per le commissioni che vanno dalla prima alla settima e alle 14 per quelle dall’ottava alla quattordicesima. Ma i nomi spunteranno fuori prima, durante l’assemblea del gruppo parlamentare del Partito democratico di Montecitorio. Sono queste le ultime ore in cui viene definita la lista: dubbi persistono – a quanto si apprende – sul numero di nuove presidenze da affidare ai centristi: c’è chi dice una, chi vorrebbe due.

Per la prima commissione, Affari costituzionali, si fa il nome dei democratici Emanuele Fiano o Matteo Richetti al posto di Francesco Paolo Sisto (Forza Italia). Alla quarta – Difesa – Elio Vito (Fi-Pdl) potrebbe essere sostituito da un centrista, più probabile di Ncd che di Scelta civica, anche se il presidente uscente ha comunicato oggi con una lettera distribuita ai colleghi la sua disponibilità alla rielezione. E’ probabile un centrista anche alla sesta commissione Finanze, per cui si fa il nome di Maurizio Bernardo (Area Popolare) oppure del deputato democratico Marco Causi che però alcune indiscrezioni lo darebbero in corsa per la carica di vicesindaco di Roma, dopo le dimissioni di Luigi Nieri. Alla commissione Cultura il forzista Giancarlo Galan potrebbe essere sostituito da Flavia Nardelli (Pd) o dalla relatrice della Buona Scuola Maria Coscia (sempre Pd).

Sembrano essere confermati i presidenti appartenenti alle minoranze del Partito democratico. Cesare Damiano resterà alla undicesima commissione Lavoro pubblico; Francesco Boccia alla Bilancio e Guglielmo Epifani alle Attività produttive. Tutto dovrebbe restare com’è nelle altre commissioni: Giustizia, Affari esteri, Ambiente, Trasporti, Agricoltura, Politiche Ue e Affari sociali.

E’ probabile invece slittino a settembre le nomine dei viceministri allo Sviluppo Economico e degli Esteri che dovrebbero andare a sostituire rispettivamente Claudio De Vincenti e Lapo Pistelli, per cui sono stati fatti i nomi di Enrico Zanetti (Scelta civica) e Vincenzo Amendola (Pd).

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