di Fabio De Ponte
Roma, 16 lug. (LaPresse) – Lanciare tutti i milianti in una conquista dei delusi dalla politica casa per casa, amico per amico, collega per collega. Raccontando “la verità, spiegan(LaPresse)do come sono andate le cose”, i “colpi di Stato”, e proponendo una “casa della speranza dove possano entrare tutti, quella che di solito viene definita società civile”. Una nuova formazione nella quale “tutti i protagonisti devono venire dalla via vera”, offrendo una ipotesi politica completamente nuova: un “governo di 20 saggi, persone che tutti sanno essere competenti e oneste”. E’ il nuovo piano d’attacco per rivitalizzare Forza Italia illustrato da Silvio Berlusconi oggi a ‘Futuro Comune’, la conferenza nazionale degli amministratori locali del partito. Progetto che potrebbe chiamarsi, ha annunciato, ‘L’altra Italia’.
Non che ci sia fretta: “Abbiamo un anno, forse due, molto probabilmente due anni – ha spiegato -. Perché tutti quelli che siedono in Parlamento hanno intenzione di restarci, perché sanno che non saranno rieletti”.
E’ stato un ritorno sulla scena politica in grande stile: “Potrei andarmene – ha detto Berlusconi – ma mi frega il senso di responsabilità e quindi torno. Ora non ho più protezione, non sono neanche più parlamentare, potrei trovarmi a non essere più in libertà. Se questo dovesse accadere, Cristo, io spero che abbiate il coraggio di fare una rivoluzione”, ha detto infiammando la platea. “Per i kalashnikov – ha aggiunto ridendo tra gli applausi – rivolgetevi a Bossi”.
La sua analisi politica è chiara: il vero terreno di scontro oggi è l’Europa e “Renzi non conta nulla in Europa anche perché tutti sanno che è un leader venuto fuori da giochi di palazzo e non da elezioni”.
D’altra parte, ha spiegato, “quando si guarda a questa Europa si avverte una carenza di leadership da paura” perché “tolti Blair, Aznar e il sottocritto, in Europa non c’è più nessuno di cui fidarsi”.
I nemici, ha spiegato, sono sempre gli stessi: “Dopo la speculazione ordinata dalla Bundesbank contro i nostri titoli di Stato dissero che non eravamo più in grado di pagare pensioni e stipendi. Al G20 di Cannes mi ritrovai nella posizione di Tsipras. Mi dissero ‘siamo qui per aiutarti a non avere il default’. Il primo giorno mi offrirono 50 miliardi di euro, il secondo 100 miliardi. La contropartita era la colonizzazione dell’Italia. Io cercai di spiegare che i nostri conti erano perfettamente in ordine, come poi fu ampiamente dimostrato, e me ne andai. Solo Obama disse ‘Silvio is right’, ‘Silvio ha ragione’.
Tornai in Italia e mi trovai con otto tra i nostri più fedeli amici, parlametari, che si erano spostati nel gruppo misto e avevano messo in crisi il nostro governo”.
Il programma? Il solito: “Meno tasse e meno Stato, più aiuti a chi ha bisogno, più sicurezza e più garanzie” rispetto alla magistratura. Un piano nel quale non sono affatto escluse le alleanze con la Lega. “Io con Salvini ho un rapporto tranquillizzante – ha detto -. Salvini sa bene quali sono le sue capacità e le sue ragioni. Ben venga il voto alla Lega, mentre con le preferenze recuperate nell’area del non voto noi avremo finalmente la maggioranza. Questo è il progetto pazzo che ho costruito in queste ultime settimane”.
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