di Elisabetta Graziani

Firenze, 14 giu. (LaPresse) – “Penso sia una sconfitta epocale. E’ dal ’93, epoca dell’elezione diretta del sindaco, che il centrosinistra non perdeva a Venezia”. Davide Zoggia, deputato veneziano del Pd ed esponente della minoranza dem, legge così il risultato del ballottaggio nel capoluogo veneto che ha visto vincere il candidato del centrodestra Luigi Brugnaro a scapito di Felice Casson. Zoggia non lascia troppi spazi all’interpretazione, per lui “non è una sconfitta normale”, di cui però “c’erano tutti i presupposti”. Perché, spiega, “se al primo turno ottieni il 38 per cento e non hai nessuna lista d’appoggio mentre l’avversario raggiunge il 28 per cento ma ha il sostegno di Lega (10 per cento) e di una lista civica (7 per cento) i conti sono presto fatti”.

Secondo il deputato della minoranza dem, “nel centrodestra c’è stata una mobilitazione che ha consentito di raddoppiare”. In seconda battuta, sul voto possono avere influito “fattori contingenti come le vicende giudiziarie”, ma “a ben guardare – precisa Zoggia – hanno riguardato più il centrodestra che il centrosinistra”. “Senz’altro ha condizionato anche la spinta ultima data dal risultato di Zaia alle elezioni regionali”. Per l’ex sindaco di Jesolo, però, c’è “un tema specifico veneziano”, vale a dire “aver demolito il Pd in campagna elettorale”. “Non puoi dire che il Pd ha sempre fallito in questi anni. C’è stata una presa di distanza da parte di alcuni esponenti locali del Pd nei confronti del partito stesso dopo le vicende giudiziarie. Ma non puoi regolare i conti all’interno del partito durante la campagna elettorale”, chiarisce Zoggia.

“Non ho nessuna obiezione da muovere al Pd nazionale: Renzi, Boschi, Guerini sono venuti tutti a sostenere la campagna elettorale di Casson. Anche noi della minoranza dem ci siamo impegnati al massimo, sebbene Casson non fosse il nostro candidato alle primarie: noi e i renziani avevamo proposto Pellicani”. Nessun rimprovero neppure a Felice Casson, espressione dei civatiani, di parte del Pd, ma anche di Verdi e Rifondazione. “Non mi sento di buttare croci addosso a Casson: ha fatto tutto il possibile anche lui – sottolinea Zoggia -. Se devo fare un appunto, al massimo, è che sia mancata un’integrazione piena fra la lista civica a suo sostegno e il Pd: c’erano banchetti separati”.

Secondo il deputato del Pd, insomma, sulla sconfitta ha pesato “l’atteggiamento di chi nel Pd locale ha parlato male del proprio stesso partito durante la campagna elettorale, una sorta di autoflagellazione”. E per il futuro del Pd veneto, Zoggia assicura che “la selezione del nuovo gruppo dirigente è già in corso”. Nei confronti della nuova amministrazione targata centrodestra, il deputato dem sostiene che il Pd farà opposizione ma se “il sindaco, come dice, vuole collaborare, noi valuteremo in base ai programmi, senza preclusioni a priori”. Da ultimo, soltanto una precisazione: “Brugnaro si è guadagnato il favore degli elettori, presentandosi come uomo nuovo, né di destra né di sinistra, ma vista la coalizione con cui ha vinto, che comprende Fratelli d’Italia e Lega, non potrà che definirsi di centrodestra e non certo sopra le parti”, chiosa Zoggia.

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